Il tribunale di Campobasso ha detto sì alla Dasco, società che rappresenta il ramo commerciale della cooperativa Sagem e che si era già aggiudicata i marchi Arena. Il giudice delegato Michele Russo ha autorizzato l’accettazione, da parte dei responsabili delle procedure, dell’offerta presentata un mese fa. Inoltre, ha dato l’ok all’immediato avvio della procedura per la vendita dei beni della filiera avicola molisana che rientrano nel primo lotto, quello che l’azienda abruzzese ha chiesto di acquisire: centri pollastre, incubatoio, macello (fino a prima e seconda lavorazione).

Quella del gruppo di Roseto degli Abruzzi è stata l’unica offerta arrivata per la filiera avicola del Molise il 14 giugno. Sul tavolo la cooperativa ha messo 400mila euro per l’affitto e 4 milioni per l’acquisto.

Una notizia molto attesa nel comparto. La svolta verso una nuova Arena suscita un interesse immediato. “Un primo passo molto importante”, secondo l’amministratore unico della società Danilo Iannascoli (nella foto col presidente Frattura dopo l’incontro in Regione del 23 giugno). A Campobasso per seguire da vicino gli ultimi sviluppi e organizzare le prossime mosse, commenta a caldo l’aggiudicazione e ringrazia “il giudice, i liquidatori, il presidente, perché è stato dato segnale importantissimo: che veramente si vuole fare qualcosa di decisivo. Sono state accolte le nostre richieste totalmente. C’è tanta fretta, anche il giudice e la Regione stanno dimostrando di averne per di poter arrivare ad una soluzione”. Adesso “si inizia a vedere la luce, per la fine di settembre, calcolando orientativamente i tempi che sono stati comunicati, qualcuno si potrà aggiudicare l’azienda. Speriamo di essere noi. Stiamo facendo del tutto per essere i proprietari di questa nuova Arena. Oggi dico che potremmo farcela”.

Il rapporto col Molise, ribadisce, è consolidato. “Siamo presenti da quando abbiamo iniziato a produrre mangime a Roseto, abbiamo fornito i migliori allevamenti che sono qui, alcuni allevatori sono soci della cooperativa. Quando abbiamo deciso di venire qui è stato perché conosciamo la qualità dell’allevatore molisano, abbiamo avuto a che fare con la Arena in questi anni”. Tante trattative finora si erano arenate. Imprenditori e soluzioni diverse, eppure dalla chiusura del macello a Bojano la strada è stata in salita. Non si esprime su ciò che è stato, Iannascoli. Dà merito alla Regione di essere stata “sempre a disposizione”, dice di aver trovato “interlocutori seri, onesti e tra l’altro molto preparati come l’avvocato Lalli”, di Frattura dichiara: “Il presidente ne sa più di me forse di avicolo”. Dunque, “per quale motivo gli altri hanno fallito non lo so. Io intanto non ho ancora vinto, potrò parlare forse alla fine di settembre, inizi di ottobre”. Certo, sottolinea, “noi siamo stati precisi e puntuali: non abbiamo detto ‘vogliamo fare’, abbiamo dimostrato che vogliamo fare”. Ad esempio porta l’acquisto del marchio e l’obiettivo di acquisire la proprietà.

Se tutto filerà liscio, la nuova Arena onorerà intanto il contratto con Aia per l’incubatoio. “È l’azienda avicola più importante d’Italia con la quale comunque siamo in contatto”, aggiunge Iannascoli. Se diverrà proprietario, il personale “continuerà a lavorare per quanto riguarda l’incubatoio”. E, conclude, “se riusciamo a partire nei tempi che mi ero prefissato, inizieremo subito con la ristrutturazione dell’area oggetto della nostra eventuale aggiudicazione e con il nostro progetto”. Progetto sposato anche dalla Confcooperative di Mimmo Calleo. Sono circolate indiscrezioni – un ‘pollo ruspante’ e la riassunzione di 100-150 persone del bacino Gam – ma sul punto l’imprenditore resta abbottonato. Nulla, dice, può essere svelato prima dell’aggiudicazione.

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