Bandiere a mezz’asta, negozi chiusi, chiesa gremita all’inverosimile, lacrime, dolore e grande commozione: così l’intera comunità di Sesto Campano ieri ha dato l’addio a Giada De Filippo. Per la 25enne studentessa che lunedì si è tolta la vita lanciandosi dal tetto di Monte Sant’Angelo, complesso universitario che fa capo alla Federico II, la funzione religiosa è stata concelebrata da don Rocco, don Berardino, don Ennio, don Girolamo e dal vescovo di Trivento Claudio Palumbo. Alle esequie ha partecipato pure il cappellano della Federico II giunto appositamente da Napoli.
Momenti di grande commozione si sono vissuti durante la funzione religiosa nella chiesa Sant’Eustachio martire. La bara bianca di Giada è arrivata prima in piazza Municipio, poi in corteo fino al luogo sacro. Tantissime davvero le persone che hanno inteso salutarla per l’ultima volta. Presenti pure delegazioni dell’Associazione nazionale Carabinieri in congedo, dell’Arma (il papà è un carabiniere in pensione) nonché della Misericordia: Giada era infatti una volontaria ai tempi dell’Università a Siena. Ad accompagnare il feretro dall’abitazione di famiglia a Roccarapipirozzi fino in chiesa due ali di palloncini bianchi a forma di cuore e confetti bianchi sparsi per strada.
Il vescovo Palumbo, che la conosceva sin da bambina, dal pulpito ha invitato familiari, amici e conoscenti «a ricordare Giada con il sorriso perché era una ragazza solare». Anche il sindaco Paolone, che per ieri ha proclamato il lutto cittadino, ha preso la parola per tracciare un profilo della 25enne, quindi ha speso parole di conforto verso la famiglia sottolineando la «particolare sensibilità di Giada, sempre pronta ad aiutare gli altri». Lacrime e applausi, poi, per le parole toccanti e i ricordi delle amiche.
Dai commenti dei presenti è emerso che «la famiglia non la pressava assolutamente per quanto riguarda il percorso di studi». Quella stessa famiglia, con il fidanzato, zii, cugini e parenti che hanno voluto descriverla come «bella, solare e amorevole». Ad accompagnare la foto di Giada un aforisma: «Dovreste riposare nella ragione e muovermi nella passione». Ora però, come “suggerito” dai preti concelebranti è tempo di «lasciare spazio al dolore e alla riflessione. Occorrerebbe capire quale muro, quale barriera ha visto così insormontabile». A Sesto Campano è giunta anche una troupe de «La Vita in Diretta» di Raiuno e in studio si è parlato di «Addio a Giada, la laurea mai presa e la verità mai detta».
La sensazione è che sulla tragedia si dovrà riflettere e ci dovrà interrogare ancora a lungo.

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