Una rinnovata scommessa sulla stampa cartacea, con un mensile della sola Diocesi di Campobasso che sostituirà ‘Molise insieme’. Si chiama IntraVedere ed è quasi pronto per la pubblicazione. Il nome, spiega l’arcivescovo, è stato scelto per indicare che l’informazione deve «far vedere e far pensare».
E poi un’agenda che è soprattutto almanacco, presentata dal nuovo referente dell’ufficio comunicazioni sociali don Michele Novelli. Un fedele compagno di viaggio pensato con finalità educative e realizzato insieme a numerose associazioni. «In Italia tira un’aria di disgregazione, razzismo e antisemitismo. La Diocesi – così don Michele – ha voluto dire la sua in questa sfida culturale».
Soprattutto, dalla conferenza stampa organizzata in Curia in occasione del Natale arrivano stimoli e anche provocazioni alla politica e alla società del Molise. «Troverete un bambino», il cuore del messaggio del vescovo. Un bimbo nato a Betlemme, non nella grande città di Gerusalemme ma dunque in periferia, e in una stalla. Bregantini torna quindi sull’inchiesta di Report: il latte tedesco o spagnolo che arriva coi Tir in Molise e finisce nei prodotti locali. Parla di «notizie imprecise e gonfiate sulla genuinità del prodotto dei nostri caseifici». Spiega meglio che la trasmissione di Ranucci ha detto cose vere, ma che non sono vere per tutti i caseifici, tutti gli allevatori e quindi tutti i prodotti. «Eppure nessuna voce si è levata a difesa del settore. Non ha parlato la Regione, né la Camera di commercio, gli allevatori. Nessuno ha detto “non è vero” oppure “è vero in questo caso e in quest’altro no. Manca il senso critico, non c’è stata coscientizzazione nella risposta».
Situazione drammatica, poi, in sanità Dove «la gente non capisce più nulla, confusa da notizie e contro notizie, da questo costruire ogni giorno una battaglia».
Non è quello di cui ha bisogno, peraltro, una terra impoverita dove i «senza fissa dimora sono sempre di più».
A Natale, conclude il messaggio di Bregantini, tutto «si ricompone, guarisce e si riconcilia». Un annuncio finalmente positivo riguarda allora la Cattedrale di Campobasso chiusa da oltre un anno perché il tetto rischiava di cedere. Messa in sicurezza, è tempo di ristrutturazione. Che potrà partire a primavera, in inverno è impossibile realizzare le opere che servono alla chiesa di piazza Pepe, perché arrivata una prima tranche del primo finanziamento (dei due garantiti) della Cei: 69.800 euro dei complessivi 500mila che stanzierà la Conferenza episcopale. Dalla Regione, altri 300mila. Il totale basterà per il rifacimento del tetto e del controsoffitto. Resteranno poi i dipinti di Trivisonno e l’abside. Ma due terzi del necessario (il fabbisogno è di 1.2 milioni) sono ragionevolmente assicurati.
«Ricostruiremo la Cattedrale e sarà il sigillo di questo Natale», dice Bregantini. Forse nel 2020 sarà possibile celebrare lì la messa nella sera della vigilia. «Lo spero proprio…», la risposta del vescovo.
E per la Chiesa locale il 2020 inizia in maniera importante: l’8 gennaio il presidente della Cei Gualtiero Bassetti parteciperà all’incontro sulla pace organizzato dal centro Toniolo, in preparazione del forum sul Mediterraneo come frontiera di pace in programma a Bari dal 19 al 23 febbraio.
Infine, lo stimolo alla politica: «Ci deve restituire una situazione serena, finalmente aperta a tutti. Una politica che mantenga come priorità l’occupazione dei nostri giovani e l’aiuto alle famiglie e alle persone che hanno perso il lavoro». Una politica, questo l’auspicio di Bregantini, che nella risoluzione dei problemi agisca «sulle radici e non sulle foglie». Cosa che non è accaduta col reddito di cittadinanza, aggiunge a margine della conferenza stampa: meno persone a chiedere aiuto nelle parrocchie, questo sì, ma «quanto durerà»? E quando finirà il reddito di cittadinanza senza che si sia creato lavoro cosa accadrà?
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