Nuova ribalta per la regione e, in particolare per l’Alto Molise, che conquista una nuova vetrina nazionale. Ieri il quotidiano economico ‘Il Sole 24 Ore’ ha dedicato un’intera pagina alle ricchezze che rendono unico il territorio, tanto che il New York Times, come è noto, lo ha inserito nella lista delle mete da visitare nel 2020. Particolare attenzione, nel servizio curato da Giambattista Marchetto, è stato riservato alle tipicità che caratterizzano la provincia di Isernia: da Castel del Giudice a Pescopennataro, passando per Agnone e Capracotta. «Il viaggio attraverso le terre molisane – scrive – può toccare il borgo di Castel Del Giudice, dove case e stalle in pietra sono state recuperate dall’abbandono creando l’albergo diffuso di Borgotufi, circondato da filari di mele, piante di luppolo e orzo. E poi le foreste intorno a Capracotta, il bosco degli Abeti Soprani e il Museo della Pietra a Pescopennataro, il paesino di Pietrabbondante nato sulle morge rocciose, ma anche la Riserva della Biosfera dell’Alto Molise tra il bosco di Collemeluccio e la foresta protetta di Montedimezzo. Tra i siti preistorici a Isernia e il Museo della Campana della Pontificia Fonderia Marinelli ad Agnone, si respira invece la storia di queste terre». Nel servizio non sono mancati i riferimenti ai ‘sapori e ai luoghi dell’anima’ dove è stato dato spazio alla gastronomia locale e ai prodotti tipici, famosi anche all’estero.
Il quotidiano ha raccolto anche la testimonianza di un molisano ‘doc’. Luisanna Benfatto ha intervistato Paolo Paolino, manager 40enne di Pettoranello Del Molise, che oggi vive a Monaco di Baviera, dopo aver iniziato il suo percorso professionale alla Microsoft di Milano. «Avevo 18 anni – ha raccontato – quando ho lasciato Pettoranello, un piccolo centro di 300 abitanti che ha alle spalle una lunga storia di emigrazione. Non è un caso se il comune dove sono nato sia gemellato con Princeton in New Jersey. È in quella città universitaria che si sono insediati, tra le due guerre, molti compaesani e parenti. La stessa sorte è toccata a me, ma con una destinazione diversa». Tornando alla sua infanzia, il manager ha ricordato il centro storico di Isernia, dove giocava con gli amici tra i vicoli «mentre le donne lavoravano a tombolo». Un’immagine che testimonia «un piccolo mondo antico – ha detto ancora Paolino – una terra pura ma povera di infrastrutture e aziende».
L’articolo è stato commentato anche dal presidente della Regione Donato Toma, sulla sua pagina Facebook. «Avevamo detto che avremmo fatto riscoprire il Molise all’Italia e al mondo – scrive -. Lo stiamo facendo per bene. Da settimane tutti scrivono della nostra bella terra e della nostra gente straordinaria. Io continuo a essere orgoglioso, e voi?».

Un Commento

  1. Angelo scrive:

    Ben vengano questi riconoscimenti. Ma al Molise occorre ridare la sua identità anche storic ovvero far riscoprire che il nostro territorio è stata la culla dei sanniti. Identità questa da far ritrovare.

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