Implementare e migliorare il sistema di monitoraggio della qualità dell’aria incrementando anche le centraline di rilevazione dell’Arpa e ripartire col pressing per realizzare la bretella di Ceppagna in modo da farla inserire nella programmazione strategica nazionale.
Sono gli impegni presi dal governatore Donato Toma nell’incontro con i rappresentanti di Città nuova sull’emergenza inquinamento a Venafro.
A confronto col presidente, a margine della seduta del Consiglio, ieri pomeriggio a Campobasso c’erano Gianmarco Di Cicco, l’ex sindaco Antonio Sorbo, Maurizio Terracciano, Enza Capaldi e Marco Chiacchiari. Insieme al capo di Palazzo Vitale ha preso parte alla riunione il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Massimiliano Scarabeo.
Gli sforamenti che hanno caratterizzato le ultime settimane del 2019 e i primi dieci giorni del 2020 hanno preoccupato non poco una popolazione già in allarme rispetto alle questioni ambientali. Le stazioni Arpa sono entrambe ubicate in territorio venafrano, ma raccolgono le risultanze di molteplici fattori (non solo il traffico che attraversa la città ma pure le immissioni di impianti che si trovano a Pozzilli e Sesto Campano ad esempio). L’unico provvedimento firmato dopo il superamento della soglia di sforamenti di pm 10 e pm 2.5 è stato il blocco dei mezzi inquinanti da parte del primo cittadino venafrano Alfredo Ricci. Che però non ha sortito effetti fin quando non sono cambiate le condizioni climatiche. Come nel resto d’Italia.
Servono quindi interventi ulteriori e diversi, più strutturali. Che coinvolgono le intenzioni e gli impegni di altre amministrazioni: dalla Regione all’Anas (che alla bretella di Ceppagna preferirebbe il casello di Mignano Monte Lungo, opera molto più complessa e quindi più onerosa).
Al termine del breve briefing di ieri pomeriggio, dunque, Toma ne ha sintetizzato i contenuti: «Le richieste che mi sono state poste da Città nuova sono le medesime che mi avevano posto i componenti venafrani della maggioranza, Scarabeo e non solo, solo le richieste del sindaco della città e di tutti quelli che hanno a cuore la città e la provincia di Isernia. La prima cosa che farò per dare riscontro alle preoccupazioni dei cittadini è capire come rafforzare il monitoraggio del territorio, quindi aumentare le centraline dell’Arpa. Terminato il Consiglio, convocherò una riunione con l’Arpa e i di sindaci Pozzilli, Venafro e Sesto Campano. Insieme dobbiamo capire come rendere più efficiente il monitoraggio rispetto a quello attuale». Per quanto riguarda la bretella di Ceppagna, infine, ha assicurato: «Chiederò al governo di inserirla nella programmazione strategica».
Dell’emergenza inquinamento a Venafro ha parlato ieri alla Camera anche la deputata di Italia Viva Giuseppina Occhionero. Ha descritto la situazione della zona in cui insistono non solo il cementificio Colacem e il termovalorizzatore di Hera, ma pure un termovalorizzatore del basso Lazio e incombe la costruzione della turbogas di Presenzano. Non ultimo, il traffico pesante.
«È necessario che le amministrazioni e noi prestiamo maggiore attenzione», ha detto la parlamentare. «Il vero cuore del green new deal di cui tutti noi parliamo con convinzione è dato dalla sinergia tra salubrità del territorio, sostenibilità e promozione dei territori», ha concluso il suo appello al governo.

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