Novecento milioni di euro l’anno per progettare e realizzare il raddoppio della Bifernina, un collegamento quindi a quattro corsie fra il casello di San Vittore sull’A1 e quello di Termoli sull’A14.
Sono previsti da un emendamento alla legge di conversione del decreto Milleproroghe, all’esame delle commissioni della Camera, di cui si decide oggi l’ammissibilità (come delle altre circa 2mila proposte di modifica presentate. Quelli che potranno essere poi segnalati dai gruppi sono 880.
Dunque, la quattro corsie del Molise entra ufficialmente nella discussione del Parlamento. A Roma, sposando la battaglia della giunta Toma e dell’assessore Niro, la portano… i leghisti.
Già. In calce all’emendamento classificato col numero 16.010 e che istituisce un articolo 16 bis la prima firma è quella del deputato di Monza e commissario del partito in Molise Jari Colla. Seguono, fra le altre, quelle di Massimo Garavaglia (ex viceministro all’Economia), del deputato abruzzese Bellachioma, dell’ex segretario generale del Sap Tonelli (eletto a Montecitorio col Carroccio), dell’ex ministra per gli Affari regionali Erika Stefani. Una notizia che apre scenari diversi e interessanti per la politica locale. Ma oggi è il giorno dell’emendamento.
«Al fine della messa in sicurezza stradale dello snodo autostradale A1 Casello San Vittore-A14 Casello Termoli e garantire i collegamenti tra gli assi autostradali Tirreno-Adriatico e la valorizzazione dei porti interessati al traffico commerciale con i Paesi dell’Est, è istituito un Fondo a decorrere dall’anno 2020 per la progettazione e la realizzazione del raddoppio dell’attuale asse stradale», così il comma 1 dell’articolo 16 bis che l’emendamento propone di introdurre nel Milleproroghe. Il comma 2 stabilisce che «agli oneri derivanti dal presente articolo, pari a 450 milioni di euro annui, si provvede, a decorrere dall’anno 2020, mediante corrispondente riduzione per gli anni 2020 e 201 dello stanziamento del fondo di cui all’articolo 1, comma 255, della legge 145 del 2018». Detto in parole semplici: il fondo del reddito di cittadinanza: un ostacolo al sì dei 5 Stelle…
L’amministrazione Toma ne fa una questione di diritti del territorio. Fin dal suo insediamento, il governatore ha parlato di una strada a scorrimento veloce e sicuro, una quattro corsie quindi senza pedaggio. Motivo, questo, di contrapposizione interna con l’ex governatore Iorio. Ma Toma e Niro sono convinti di questa scelta strategica. Il governatore avviò il pressing col ministro Toninelli, in un convegno della Cgil a Venafro il lancio ufficiale dell’iniziativa politica per portare l’infrastruttura nell’agenda del governo nazionale. Il presidente e l’assessore si sono mossi quindi su più fronti. L’aggancio con la Lega aveva portato già alla presentazione di un emendamento, questo solo per il finanziamento della progettazione, a un atto collegato alla manovra. Firmatari, quelli di oggi. Fu respinto in commissione.
Alla maggioranza, quindi prevalentemente a 5s e Pd, si rivolge oggi Vincenzo Niro. «Ma anche naturalmente a tutte le forze politiche presenti in Parlamento. C’è un’opportunità concreta per passare dalle parole ai fatti, ai primi fatti concreti per dare al Molise una viabilità moderna ed efficiente. Votare contro anche stavolta sarebbe uno sgarbo alla nostra regione».

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