Un nuovo modo di stare in classe, assieme ai compagni di scuola e ai docenti ma a distanza. Una emergenza che anche la scuola sta vivendo con una capacità di reazione importante e positiva, che diventa anch’essa una lezione per tutti. La dirigente dell’Ufficio scolastico regionale Anna Paola Sabatini fa il punto sulla situazione, ad una settimana quasi dall’avvio dell’apprendimento a distanza.
«Le scuole hanno avuto una reazione decisamente positiva: molte delle nostre istituzioni già avevano sperimentato, seppure non in modo così sistematico, l’apprendimento a distanza e sono quelle che si sono trovate più pronte ma nell’emergenza hanno risposto tutte. Nel giro degli ultimi giorni abbiamo notato e registrato una organizzazione sempre più capillare. Qualche piccola criticità si è registrata sul fronte dell’utenza: qualche famiglia che non aveva disposizione la dotazione tecnologica necessaria per attivarsi in questa modalità oppure, semplicemente, in casa ha più ragazzi che devono seguire le lezioni. Qualche disagio nelle zone interne, per un problema di infrastrutture tecnologiche. Ma sono numerosi i soggetti che, attraverso i servizi di Agenda Digitale, stanno mettendo a disposizione anche gratuitamente la disponibilità di connessioni anche familiari e anche in luoghi più difficili. I primi giorni sono stati più complicati, la messa a sistema non è stata semplice ma adesso, dalle rilevazioni, abbiamo contezza di un sistema andato a regime, di una organizzazione che funziona. Anche in questo caso la scuola ha dato una grande testimonianza di sapersi adattare alle difficoltà e alle emergenze e quando parliamo di scuola ci riferiamo alla straordinaria professionalità dei nostri dirigenti e docenti».
Come sta reagendo la comunità scolastica molisana sotto il profilo emotivo?
«La comunità scolastica reagisce in maniera significativamente positiva: la didattica a distanza fa riferimento all’obiettivo primario di non interrompere continuità e di garantire ai nostri ragazzi il diritto all’istruzione costituzionalmente garantito. Non dobbiamo sottovalutare che attraverso questa possibilità di fare scuola, si permette ai nostri studenti di mantenere un filo di normalità fondamentale in un momento di smarrimento e di timori così diffusi. Quindi, non interrompere la continuità nella relazione educativa con i docenti, soprattutto in passaggi come questo che stiamo vivendo, aiuta i nostri ragazzi a sentirsi più tranquilli, confortati, meno soli. Il tema dell’ emotività è centrale nell’attivazione di questi percorsi a distanza: andiamo a garantire sono l’ istruzione ma anche indirettamente una funzione di contenimento psicologico sia agli studenti che alle famiglie non indifferente e fondamentale».
Sul tema della paventata possibilità di un ulteriore rinvio del ritorno in classe e, quindi, sulla valutazione del percorso scolastico, la dirigente dell’Usr ragiona secondo le certezze del momento.
«Ci atteniamo alle indicazioni: la sospensione è confermata fino a 3 aprile. Per quanto riguarda la tematica della valutazione, le attività svolte a distanza – in qualunque modalità vengano svolte perché ogni scuola si organizza in maniera personalizzata anche in base all’età degli studenti – sono scolastiche a tutti gli effetti: la valutazione verrà effettuata dai docenti sui percorsi svolti anche con questa modalità, come se fossero lezioni in presenza, ovviamente adattandosi alle specificità di questa tipologia».
Ogni mattina, da una settimana a questa parte, i ragazzi si alzano come se dovessero andare a scuola: la colazione, poi tutti davanti al pc oppure ad un ipad, ma anche il telefonino diventa il mezzo per potersi sedere al proprio banco, nell’aula virtuale, e affrontare le lezioni assieme ai docenti e ai compagni di scuola.
«Il rischio peggiore, per bambini e ragazzi, in questo momento è quello dell’estraniamento, del cadere in preda ai timori, alle paure legate a questo stato di isolamento. Il mantenere in vita le attività scolastiche, che occupano una parte di vita importante dei nostri studenti, aiuta moltissimo. Non solo istruzione ma sostegno integrale alla persona quello che cerchiamo di fare quotidianamente nelle aule anche in situazioni di normalità. In questo momento è ancora più importante e per questo motivo la scuola non si ferma».
Dalla sede dell’Ufficio scolastico regionale, a distanza ma con tanta vicinanza, arriva il forte ringraziamento all’intera comunità che rende viva e propositiva la scuola.
«Sì, il mio grazie a tutto il personale della scuola, per il lavoro straordinario fatto e da fare anche in condizioni quasi mai semplici. È stata una grande testimonianza. Ai nostri ragazzi e alle loro famiglie suggerisco di cogliere la positività di questi momenti per riscoprire lo stare insieme, per dedicarsi anche a quelle attività che sono diventate desuete: leggere, giocare, stare insieme, dialogare. E anche per scoprire e riscoprire quella capacità di autorganizzazione delle proprie attività. Non è un aspetto da sottovalutare: questa modalità e l’emergenza motivano i nostri studenti che devono organizzare il proprio lavoro, sviluppando competenze che normalmente rimangono maggiormente sopite».

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