La curva rallenta e resta stabile per due giorni, poi una nuova impennata. Non inattesa, però. Sedici nuovi casi di covid-19 ieri in Molise: ospiti e un paio di operatori della casa di riposo di Cercemaggiore dove qualche giorno fa era stato ‘isolato’ il paziente 1, un 92enne che risiede nella struttura ed è ricoverato al Cardarelli.
Due giorni fa l’Asrem ha disposto lo screening su tutti gli altri. Il risultato porta a 87 i casi di coronavirus accertati in regione e all’attivazione della quarta fase del piano di emergenza: quella di massima allerta che coinvolge, sottolinea il presidente Donato Toma, «tutta la sanità, pubblica e privata».
Appena avuta la notizia, il governatore ha condiviso le determinazioni da prendere e le misure da mettere in campo con l’unità di crisi insediata a Palazzo Vitale. Stanotte la relazione dell’azienda sanitaria sul nuovo cluster di Cercemaggiore: ricostruiti i contatti (familiari degli ospiti e degli operatori, isolamento o meno in questi giorni), il report sarà la base della decisione che il governatore formalizzerà stamattina. Molto probabile che sarà delimitata una nuova zona rossa dopo quelle di Montenero di Bisaccia, Riccia, Venafro e Pozzilli.
Oggi, riferisce ancora Toma, saranno sottoposti a test diagnostici pure gli ospiti e gli operatori della casa di riposo di Agnone. Nella struttura in questi giorni sarebbero stati riscontrati pazienti con febbre e l’Asrem ha deciso di vederci subito chiaro.
Aumenta in via esponenziale il potenziale bisogno di assistenza dei malati covid-19. Ieri sono stati dimessi altri due pazienti del capoluogo perché sono migliorati. Altri, anche fra gli isolati a casa che non sono andati mai in ospedale, sono in via di guarigione. Ma sempre ieri uno dei ricoverati di malattie infettive invece è stato trasferito in rianimazione. È qui che soprattutto entrano in gioco le altre strutture pubbliche, San Timoteo e Veneziale dove è stata rafforzata la dotazione di macchinari per la terapia intensiva, e quelle private. Anche se il Neuromed in questo momento è ‘bloccato’ dal fatto che i pazienti positivi ricoverati nella sua Neuroriabilitazione potrebbero non consentire un utilizzo ottimale dei posti letto messi a disposizione. Anche per questo l’Irccs ha chiesto con insistenza il trasferimento dei malati al Cardarelli, centro covid regionale, per poi poter procedere alla sanificazione totale dell’edificio. Su questo fronte novità potrebbero esserci nelle prossime ore alla luce delle necessità assistenziali che adesso l’Asrem deve soddisfare. Alla task force nazionale saranno chiesti inoltre infettivologi in aggiunta a coloro che hanno fatto domanda e che l’azienda sta contrattualizzando.

r.i.

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