Tamponi sì, tamponi no. E se sì, quali sono le categorie che possono essere sottoposte al test? Patrizia Manzo, esponente in consiglio regionale del Movimento 5 Stelle, entra nel dettaglio dell’ultima circolare del ministero della Salute, datata 25 marzo scorso. «Bisogna correre per anticipare il virus e non rincorrerlo – scrive sul proprio profilo Fb -: finalmente cambiano le direttive sui tamponi per gli operatori sanitari con un aggiornamento alle linee di indirizzo organizzative dei servizi ospedalieri e territoriali in corso di emergenza Covid-19 – spiega, rilanciando il contenuto della circolare -. Tutto il personale esposto dev’essere sottoposto a tampone per l’eventuale positività per Covid-19. Stesso approccio vale per gli operatori delle residenze sanitarie assistenziali. La circolare – rimarca ancora la vicepresidente del consiglio regionale – che punta ad accelerare i piani di emergenza di uscita dalla crisi sanitaria e a tutelare la salute degli operatori sanitari e di tutti coloro che vengono a contatto con il personale medesimo». E a corredo del post c’è anche un ‘passaggio’ della circolare stessa che di fatto certifica l’adozione di misure che sono state richieste in queste settimane di emergenza e alla luce del numero elevato di operatori ‘esposti’ al rischio contagio e colpiti dal coronavirus. L’aggiornamento delle linee di indirizzo organizzative dei servizi ospedalieri e territoriali in corso di emergenza Covid-19 – già pubblicato sul sito del Governo – fornisce ulteriori indicazioni operative in merito alle aree ospedaliere, ai 118, ai pronto soccorso, alle residenze sanitarie assistenziali, all’isolamento, alla quarantena e nasce dalla consapevolezza che l’evolversi della situazione epidemiologica rende necessario «aggiornare e uniformare, quanto più possibile, il percorso organizzativo dei servizi regionali ospedalieri e territoriali, anche con iniziative di carattere straordinario ed urgente. È evidente – si legge nella circolare – il ruolo, essenziale, svolto dal personale sanitario che, a vario titolo, si prende cura dei pazienti Covid-19. E’ fondamentale perseguire l’obiettivo volto alla massima tutela possibile del personale», colpito come è noto duramente anche in Molise, «dotandolo di dispositivi di protezione individuale ma anche e soprattutto sottoposto a indagini (tampone rino-faringeo) mirate a valutare l’eventuale positività. Una misura questa che, oltre a costituire una tutela per il personale sanitario, è rilevante anche per chi viene con loro a contatto. Si legge nella circolare che «lo stesso tipo di approccio va rivolto agli operatori tutti, sanitari e non, che operano nelle Rsa, ove si concentra un alto numero di soggetti che, soprattutto per età, ma anche per presenza di comorbilità, sono particolarmente fragili ed esposti al rischio di forme severe o addirittura fatali di Covid-19».

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