Parte oggi la settimana decisiva, quella che dovrà certificare il deciso rallentamento dei contagi. Sette giorni importanti per le regioni che rimangono sorvegliate speciali. Saranno giorni decisivi per monitorare l’andamento del coronavirus e capire se davvero il Paese sia entrato nella fase 2 e se i territori a basso contagio potranno riaprire in anticipo tutte quelle attività ancora chiuse. O se – ma questo naturalmente dipenderà molto da ciascuno di noi – ci sarà una impennata di contagi da costringere il governo centrale a una brusca frenata. Per i molisani è questa l’ora della responsabilità per accelerare le riapertura di bar e ristoranti, barbieri e parrucchieri dal 18 maggio senza aspettare il 1 giugno così come deciso dal calendario della fase 2 stabilito sulla base della curva dei contagi da Covid-19. Da giorni il bollettino epidemiologico diramato dall’Asrem è rassicurante e un ulteriore allentamento del lockdown sembra davvero a portata di mano per la ventesima regione, rimasta in fondo alla graduatoria nazionale per numeri di contagi e di morti da coronavirus. Ieri però si è registrata un’altra vittima: al Cardarelli di Campobasso è deceduta un’anziana di 85 anni. La donna – ospite della Tavola Osca, la casa di riposo di Agnone finita sotto i riflettori nazionali per il trasferimento nottetempo – il 3 aprile era stata ricoverata direttamente a Campobasso a Malattie infettive. Ha lottato un mese contro questo nemico subdolo che si è portato via migliaia di anziani, la memoria storica del nostro Paese, ma poi ha dovuto arrendersi. Si tratta della 22esima vittima dall’inizio dell’emergenza sanitaria.
Intanto l’elenco dei guariti viene aggiornato. Ieri altre quattro persone, tutte di Campobasso, sono risultate negative al secondo tampone.
L’altra buona notizia è che nessun nuovo caso si è registrato ieri.
Red. Pol.

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