Insieme, ma alla giusta distanza per la sicurezza di tutti. Il volo della pattuglia acrobatica nazionale da sempre applica le regole che adesso tutti dobbiamo seguire a causa del Covid.
«Questo principio può diventare anche una metafora di ciò che al momento caratterizza la nostra vita quotidiana: distanti, ma uniti, continuando ad essere coesi, ad essere squadra, seppure nella necessità di mantenere la distanza sociale – hanno fatto sapere dall’Aeronautica nei giorni scorsi – e con la speranza di poterci finalmente ricongiungere appena le condizioni lo permetteranno».
Il passaggio del le Frecce tricolori nei cieli d’Italia – in un ideale Giro d’Italia che si conclude il 2 giugno a Roma – è stato il primo evento collettivo della fase 2. L’avvenimento a cui tutti abbiamo potuto assistere in Molise – a casa o al belvedere di Ferrazzano, in cima al ‘grattacielo’ di Campobasso o sulla terrazza del Castello Monforte di fronte alla stazione meteo dell’Aeronautica militare – e in tutte le altre regioni toccate dall’iniziativa del ministero della Difesa. Un ritorno più vero alla normalità: sentirsi parte della stessa sensazione. Pur distanziati, con mascherine e guanti.
Nel capoluogo regionale, come era avvenuto già a Bari e nelle altre città, le Frecce sono arrivate in anticipo. Manovra anti assembramenti, visto che il primo giorno a Torino per esempio la folla ha preoccupato le autorità. Dal Matese, provenienti da Napoli, il rombo inconfondibile dello stormo sveglia la città dall’attesa alle 14.25: vicinissime, o così pare a chi le osserva con il naso all’insù, le Frecce hanno compiuto il primo passaggio senza colori. Un minuto o poco più di silenzio e poi l’abbraccio del verde, bianco e rosso. Sbucano dalla torre del Castello e di nuovo su Campobasso, la Prefettura – dove le autorità regionali hanno assistito al passaggio invitate dal prefetto Federico -, il Municipio. E da giù un tuffo al cuore, un saluto, applausi e grida di ritrovata (o agognata) serenità.
Partito da Rivolto, sede del 313° Gruppo addestramento acrobatico, il Giro ha toccato – nell’arco di cinque giorni, compreso oggi – tutti i capoluoghi di regione (e il primo giorno anche Codogno), per poi sorvolare Roma il 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica. «Un messaggio di speranza, in un particolare momento storico durante il quale è necessario un forte impegno per assicurare la graduale ripresa delle attività sociali, lavorative ed economiche – sottolineano dall’Aeronautica – Ognuno di noi, per il bene di tutti, è chiamato ad agire con responsabilità e senso di disciplina, valori intorno ai quali sono costruiti anche l’addestramento e le esibizioni delle Frecce rricolori, una squadra che fa del rispetto delle regole e dello spirito di gruppo il proprio dna».

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