Oggi riaprono le scuole. Il 14, salvo decisioni diverse della giunta nelle prossime ore, in Molise ripartiranno anche le attività didattiche.
Ieri pomeriggio l’esecutivo abruzzese guidato da Marsilio, per esempio, ha dato corso alla preoccupazione sull’incremento dei contagi posticipando al 24 settembre (dopo il voto del 20 e 21) l’avvio delle lezioni.
In Molise «abbiamo programmato di riaprire il 14», conferma per ora il governatore Donato Toma. Raggiunta ieri sera l’intesa con Palazzo Chigi sui trasporti, da oggi e per qualche giorno la Regione farà il punto con le ditte per organizzare concretamente le corse: se il tragitto è inferiore al quarto d’ora, la capienza autorizzata sui mezzi sarà del 100%. Se invece è superiore, quindi nella maggior parte dei casi, la capienza sarà dell’80%. Per soddisfare l’intero fabbisogno, quindi coprire il restante 20%, il governo ha garantito che ci sono già a disposizione 200 milioni (le Regioni ne avevano chiesto 300) e che, dopo una verifica sulla bigliettazione, si potrà mettere in campo anche altre risorse.
Un’intesa non facile, ha spiegato Toma intorno alle 20.30 appena terminata la videoconferenza, e che ha richiesto una trattativa serrata col governo. «L’accordo comunque lo ritengo soddisfacente», ha aggiunto.
Intanto il ministero dell’Istruzione fondi per acquistare kit e corredi didattici standard e innovativi, strumenti per la didattica digitale integrata, quaderni, astucci, diari per le ragazze e i ragazzi meno abbienti. Per il Molise si tratta di 16.800 euro, di cui beneficeranno 21 istituti scelti sulla base di precisi parametri: con la misura voluta dalla ministra Azzolina è stata data priorità a quelli con indici più alti relativi a dispersione scolastica e disagio negli apprendimenti e in base allo status socio-economico della popolazione di riferimento.
Nelle scorse settimane sono state anche distribuite le risorse che consentiranno di fornire agli studenti delle famiglie in difficoltà libri gratis. Un beneficio che in Molise riguarderà 2.096 fra ragazze e ragazzi delle secondarie di primo e secondo grado.
«Abbiamo voluto dare un segnale concreto alle famiglie in difficoltà. Abbiamo dato soldi direttamente alle scuole per libri e kit didattici. Un finanziamento diretto che consente di venire subito incontro, con acquisti immediati, alle esigenze delle studentesse e degli studenti», così la ministra.

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