Eroi. Chiamati nel momento del bisogno, forse anche in ritardo. Applauditi dai balconi, ringraziati pubblicamente da direttori e dirigenti. Oggi, dimenticati. Una operatrice socio sanitaria in servizio al Cardarelli fino al 4 ottobre racconta: «Quando siamo arrivati noi la situazione era surreale, avevano già una trentina di ricoverati Covid». Solo grazie al loro rinforzo, l’assistenza è stata garantita. Nei mesi estivi, di tregua del coronavirus, gli 80 Oss e i 50 infermieri contrattualizzati dall’Asrem a partita Iva hanno sostituito i colleghi dipendenti nei loro turni di ferie.
Ora che si teme una seconda ondata ma il Covid fa meno paura, c’è la conferma che gli operatori sanitari non sono tutti uguali. «Io so che fino al 4 ottobre sono al Cardarelli al reparto Covid e poi non so cosa farò», aggiunge la giovane Oss, che è già mamma di due figli. «Ci hanno costretto a farci una partita Iva e a pagarci un’assicurazione, se ci infettiamo o se ci ammaliamo non abbiamo tutele, e nonostante questo in pochi giorni abbiamo fatto tutto». Il capogruppo dei 5s Andrea Greco dopo averli incontrati commenta: «Il massimo del precariato per chi ha lottato per mantenere al sicuro i nostri cari». Ora a questi lavoratori, ai caposala che chiedono all’azienda come faranno i turni man mano che scadono gli incarichi, nessuna risposta.
L’Asrem ha bandito concorsi a tempo determinato per 22 infermieri, 7 tecnici di lavoratori, 5 Oss. Rispetto al fabbisogno, pochissimi. Comunque, dicono i precari in presidio davanti a Palazzo D’Aimmo sostenuti dall’Usb, per loro non è previsto alcun punteggio che tenga conto della professionalità acquisita in questi mesi.
Il loro grido d’aiuto entra in Aula con l’odg presentato da Filomena Calenda e firmato pure da D’Egidio, Romagnuolo, Iorio, Cefaratti, Fanelli e Facciolla. Chiede a Toma di ottenere dal dg Asrem la proroga degli incarichi per sei mesi. Calenda e D’Egidio – al contrario delle minoranze – confidano «nella sensibilità e nella lungimiranza del dg Florenzano». Nelle more, aggiunge la capogruppo dem Fanelli – molto critica con i vertici Asrem anche sul tema della terapia intensiva di nuovo occupata da un caso Covid -, bisogna avviare procedure più stabili di una partita Iva, per assicurare l’assistenza ordinaria e quella per l’emergenza in corso.
Impossibile stabilizzare le partite Iva, tagliano corto i 5s per evitare il cortocircuito di illusioni fallaci, ma possono mirare a un punteggio di merito nelle future procedure di selezione, che riconosca quanto hanno imparato. Il punto diventa un emendamento all’odg: istituire un tavolo con Regione, commissari, Asrem e sindacati per definire la questione. È passato con 11 voti contro 5. Contrari il presidente Toma e la giunta, sottolineano i 5s, oltre quello di Di Lucente, che «si sono mostrati indifferenti davanti al sacrificio di decine di lavoratori, che con professionalità e umanità hanno assicurato prestazioni sanitarie in uno dei periodi più bui del nostro Paese».

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