Un piano che evolve di giorno in giorno, in relazione all’innalzamento della curva epidemica. Ci sta lavorando il governo nazionale che al contempo dialoga coi presidenti delle Regioni.
Nel dpcm che il premier Conte firmerà il 15 ottobre le misure per fronteggiare la seconda ondata di Sars-Cov2. Oggi la riunione straordinaria del comitato tecnico scientifico a cui è attesa anche la partecipazione del ministro sella Salute Speranza, ieri pomeriggio l’incontro del primo ministro con i capi delegazione. «Serve di nuovo un contributo profondo di tutti. So che stiamo chiedendo sacrifici. Stare in questa piazza bellissima con le mascherine distanziate è un costo sì, è un costo, ma c’è poco da fare. Anche per me parlare con la mascherina è un costo ma è necessario e indispensabile perché non possiamo vanificare i sacrifici straordinari che abbiamo fatto finora», ha detto Speranza intervenendo ieri alla manifestazione sulla sanità pubblica della Cgil.
Agenzie e quotidiani nazionali anticipano le mosse allo studio. Prima stop alle feste, poi vietate le nozze con molti invitati, permesse solo quelle intime, con testimoni e parenti stretti. Si pensa anche di vietare gli assembramenti davanti ai locali pubblici: vietato stare in piedi davanti a bar e ristoranti, niente soste tutti insieme bevendo un drink e facendo quattro chiacchiere. È una misura di contenimento che dovrebbe finire nel dpcm. E poi rafforzamento dello smart working, facendo in modo che tutti coloro che possono lavorare da remoto evitino di raggiungere uffici e posti di lavoro, chiusure localizzate «chirurgiche e tempestive», possibile stretta su trasporti e orari dei locali, stop agli eventi di massa, e, in caso fosse necessario, ripristino del divieto di spostamento tra le Regioni.
L’obiettivo resta quello di evitare un nuovo lockdown nazionale e proteggere servizi essenziali, scuola e attività produttive.
Nel dpcm potrebbe anche esserci uno stop agli eventi di massa. Lo ha chiesto il Cts e lo ha ribadito la cabina di monitoraggio del ministero della Salute nel bollettino settimanale. Significa limitazioni per spettacoli all’aperto, manifestazioni sportivi, fiere, appuntamenti che prevedono migliaia di persone ma anche feste e cerimonie private. Su una possibile riduzione degli orari dei locali si sta ancora ragionando così come su una rimodulazione delle prescrizioni per le attività sportive, a partire dagli sport di contatto.

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