La diminuzione dell’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni è più lieve di quella osservata le precedenti settimane: 273,01 per 100.000 abitanti (18-31 gennaio) contro 289,35 per 100.000 abitanti (11-24 gennaio), dati flusso Iss. E in almeno uno dei flussi di sorveglianza sul Covid coordinati dal Ministero della Salute e dall’Iss, 13 regioni evidenziano un trend di casi in aumento. Per questo, indicano gli esperti, si conferma «la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone» e di «restare a casa il più possibile». Fondamentale poi che «la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie».
Sono alcune delle evidenze del monitoraggio settimanale. L’Rt puntuale è sopra l’1 in tre regioni: Umbria con il dato più alto (1.18), a seguire Bolzano a 1.06 e il Friuli Venezia Giulia a 1.03. Tutte le altre regioni sono sotto il valore soglia di 1, con l’Abruzzo e Toscana al limite, rispettivamente a 0.99 e 0.98. Il Molise è tornato sotto 1: 0.9 quello puntuale, 0.65 l’intervallo minimo.
Nel rapporto è previsto il cambio di fascia per la Sardegna (da lunedì da arancione a gialla). Tutto il resto, compreso il colore del Molise che è sempre rimasto giallo, confermato rispetto alla scorsa settimana.
Preoccupano le varianti, che portano a una maggiore trasmissibilità. «Dobbiamo fare presto a vaccinare. È una corsa contro il tempo cercando di coprire la popolazione rispetto sia al virus che circolando accumulano mutazioni e possono ridurre efficacia del vaccino», ha detto in conferenza stampa ieri pomeriggio il capo del dipartimento prevenzione del Ministero Gianni Rezza.
«A Chieti in Abruzzo è stata identificata la variante inglese che ha maggiore trasmissibilità, per fortuna la risposta ai vaccini non è inficiata ma bisogna intervenire prontamente, anche perché sembra possa infettare di più la popolazione pediatrica. Si stanno implementando zone rosse nei comuni colpiti”», ha aggiunto. In Umbria circolano le varianti inglese e brasiliana.
«Ci sono molte regioni che sfiorano Rt intorno a 1, e questo indica che c’è una situazione di stallo e non di decrescita della curva, e 13 regioni hanno un trend di casi in aumento – così invece il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro – Tutto questo è un segnale di allerta e potenziale segnale di controtendenza che richiede grande attenzione nel mantenere le misure di mitigazione anche alla luce delle varianti».

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