«Sulla base delle indicazioni dell’Agenzia italiana del farmaco e del parere del Consiglio superiore di sanità ho appena firmato il decreto che autorizza la distribuzione, in via straordinaria, degli anticorpi monoclonali. Così abbiamo, insieme ai vaccini, una possibilità in più per contrastare il Covid-19»: la notizia tanto attesa è arrivata ieri mattina dal ministro Roberto Speranza.
Anche in Italia, dunque, saranno distribuiti e utilizzati gli anticorpi monoclonali per curare il Covid.
Tre giorni fa l’Agenzia italiana del Farmaco (Aifa) ha dato il via libera a quelli prodotti da Regeneron e da Eli Lilly. La Commissione tecnico scientifica dell’Aifa ha tuttavia condizionato l’ok ad alcune limitazioni, in linea con quelle del Canada e dell’Fda negli Stati Uniti: potranno essere somministrati, in fase precoce, a una categoria limitata di pazienti ad alto rischio di evoluzione dell’infezione da Covid-19.
Gli anticorpi monoclonali servono per il trattamento della malattia e sono considerati da tutta la comunità scientifica una speranza nella lotta alla pandemia. Curano cioè chi è già malato, fornendo al paziente anticorpi già formati e immediatamente attivi contro il virus.
«Con questo tipo di trattamento – il parere del presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Filippo Anelli – si riducono le ospedalizzazioni e si migliorano i risultati clinici. Può essere una strategia per condurre a termine la campagna vaccinale in un tempo più flessibile». Giorgio Palù dell’Aifa ha invece affermato che «i monoclonali riducono il rischio di ricovero del 72-83%, se presi nella fase iniziale della malattia, a 72 ore dalla comparsa dei sintomi, quando la carica virale è massima, altrimenti sono inutili».
Impiegati già da tempo nella cura dei tumori, i monoclonali negli ultimi anni sono stati utilizzati sempre più spesso anche contro alcune malattie infettive, come l’ebola.
Regeneron ha già ottenuto la concessione per l’uso in emergenza dall’Fda ed è diventato famoso dopo essere stato utilizzato per curare l’ex presidente Usa, Donald Trump. Stando a quanto recentemente reso noto dall’azienda, Regen-Cov sarebbe in grado anche di ridurre il 50% il rischio di contrare l’infezione. I dati, inoltre, indicano che il farmaco può allo stesso tempo ridurre la carica virale dei soggetti infetti.
Bamlanivimab, invece, prodotto dall’americana Eli Lilly and Company, è l’anticorpo monoclonale autorizzato per il trattamento di pazienti ad alto rischio, con Covid-19 da lieve a moderato, negli Stati Uniti e in altri Paesi: avrebbe un’efficacia del 72% nel ridurre il rischio di ospedalizzazione per i pazienti con sintomatologia moderata.
Questi ultimi vengono prodotti per la Eli Lilly anche in Italia, presso lo stabilimento della Bsp Pharmaceuticals di Latina.

ppm

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