«L’epidemia sta decrescendo in molte regioni, tranne che in alcune. L’incidenza calcolata è pari a 159 contro 182 della scorsa settimana, mentre quella calcolata su domenica scorsa vede una decrescita da 157 a 160. Comunque è sopra i 50 casi per 100mila abitanti».
Così il presidente dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro durante conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio settimanale della cabina di regia organizzata dal ministero della Salute.
Cala la pressione sui servizi sanitari, i ricoveri in area medica in media sono sotto la soglia critica del 40% (al 36%). «Anche i ricoveri in terapia intensiva decrescono, anche se sono ancora in sovraccarico», ha aggiunto Brusaferro.
L’indice Rt nazionale di contagio del coronavirus in Italia scende ancora e raggiunge quota 0,81 rispetto allo 0,85 della scorsa settimana. In Molise, nella settimana analizzata nel report che è quella 12-18 aprile, si registra il dato più alto: 1,49 il dato puntuale sui sintomatici. Ma l’intervallo inferiore è 0,99: sotto 1 e quindi uno degli elementi che consente al Molise di tornare giallo da lunedì, insieme all’occupazione al 19% dell’area medica (quella delle terapie intensive è al 33) e all’incidenza (87 casi ohni 100mila abitanti in sette giorni). La classificazione del rischio è moderata con alta probabilità di escalation.
A livello nazionale, l’incidenza nel dato puntuale di giovedì, preso a riferimento per le decisioni, è 159 casi ogni 100mila abitanti. In media 157,4 contro 160,5 della scorsa settimana. Complessivamente, l’incidenza resta elevata e lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino del tracciamento dei casi.
«Il quadro rimane molto impegnativo. L’incidenza resta elevata», ha infatti rimarcato Brusaferro aggiungendo che sono quindi «necessarie cautela e misure di distanziamento individuali anti-contagio». Quanto alle riaperture previste per il 26 aprile, ha spiegato che «oggi abbiamo un tesoretto, il valore dell’Rt e il nostro obiettivo è contenere la trasmissibilità sotto 1. Siamo in una fase di decrescita in un po’ tutti i settori, ma serve la qualità del rispetto delle misure nei comportamenti individuali con l’attenzione alle aggregazioni e poi l’aumento delle vaccinazioni. E man mano che cresceremo con le immunizzazione saranno anche sostenibili altre aperture. Poi occorre avere strumenti di monitoraggio per intervenire dove ci sono fenomeni di ricrescita dei casi».
Il direttore del dipartimento Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza ha ribadito: «Bisogna responsabilizzare le persone e le riaperture non vanno viste come un liberi tutti».

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