Tra i 50 milioni di italiani che potranno tornare a sedersi al tavolo di un ristorante o in un bar all’aperto ci sono anche i molisani. In 13 regioni e nelle due province autonome entrano in vigore da oggi le misure del decreto Covid varato dal governo e che prevede meno restrizioni per buona parte dell’Italia tornata a colorarsi di giallo. Un primo assaggio di normalità che si spera duri nel tempo. Perché il virus non è sparito ed è sempre dietro l’angolo pronto ad attaccare. Le riaperture di oggi infatti sono accompagnate dalle raccomandazioni degli esperti che invocano la massima cautela: i vaccinati in Italia non sono quelli del Regno Unito che ha appena dichiarato di essere uscito dalla pandemia avendo somministrato almeno una dose a metà popolazione e due la seconda al 18%. Nel nostro Paese invece i numeri sono decisamente più bassi: all’incirca il 20% degli italiani ha fatto la prima puntura, il che significa circa 12 milioni di persone, meno del 9% anche il richiamo (poco più di 5 milioni). Se consideriamo che per l’immunità di gregge (70%) bisogna somministrare 84.342.495 dosi, allora ci rendiamo contro che il traguardo è ancora lontano. Anche in Molise, nonostante qui si registrino percentuali superiori alla media nazionale: 107.802 dosi inoculate complessivamente su 116.035 consegnate, con il 24% circa dei molisani che ha ricevuto la prima dose mentre sfiorano il 12% quelli a cui è stata somministrata anche la seconda. Cifre comunque che impongono prudenza. E allora l’atteggiamento giusto è quello di considerare le riaperture di oggi una ‘prova generale’ in vista dell’estate, un periodo durante il quale bisognerà dimostrare grande senso di responsabilità per non buttare alle ortiche quest’ultimo difficile anno caratterizzato da sofferenze e lutti.
Per capirci non è un ‘libera tutti’. Resta il coprifuoco: dalle 22 alle 5 di mattina non si potrà uscire di casa se non per motivi di lavoro, salute o altre urgenze.
Continua ad essere un obbligo la mascherina così come è sempre valida la raccomandazione di mantenere la distanza interpersonale. Da oggi in Molise ci si può spostare liberamente da un comune all’altro senza autocertificazione. E tra regioni gialle. Chi è munito di pass vaccinale (doppia dose da più di sei mesi o guarigione da Covid oppure tampone negativo) può andare anche nei territori con più restrizioni sia che si tratti di zone rosse o arancioni. Si potrà andare a pranzo o a cena al ristorante, ma solo all’aperto, così come sarà di nuovo consentito prendere un caffè o un gelato ai tavolini di un bar o al banco, ma solo se questo non si trova al chiuso.
E ieri è arrivata anche la precisazione della ministra per gli Affari regionali su chi viola il coprifuoco di ritorno dal ristorante. «C’è stata qualche polemica sul coprifuoco e sulla difficoltà per i ristoratori ad erogare i propri servizi la sera. Ma voglio chiarire un punto – spiega Mariastella Gelmini -. Chi va a cena fuori può stare tranquillamente seduto al tavolo fino alle 22 e poi, una volta uscito dal locale, far ritorno a casa senza alcun rischio di ricevere sanzioni».
Dopo un lungo stop gli spettacoli riguadagnano i loro spazi: da oggi riaprono infatti al pubblico cinema, teatro e sale concerto. I posti a sedere sono preassegnati a una distanza di un metro l’uno dall’altro. La capienza massima consentita è del 50% di quella massima autorizzata e comunque non superiore a 500 spettatori al chiuso e 1000 all’aperto. Tornano le partite di calcetto. Si potrà giocare finalmente a pallone con gli amici. Ma solo all’aperto dove si potrà svolgere qualsiasi attività sportiva. Liberi di andare nelle seconde case e di andare a trovare parenti e amici. Il decreto che riapre gradualmente il Paese amplia infatti il numero delle persone che potranno ritrovarsi nella stessa abitazione: non più solo due ospiti, con figli sotto i 14 anni, ma quattro persone con figli minorenni a carico. L’Italia riparte. E speriamo sia la volta buona.
ppm

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