Il caso è chiuso: bar, pub, caffetterie e similari, ovvero, gli esercizi identificati con il codice Ateco 56.3, se dispongono di tavoli all’aperto possono servire i clienti fino alle ore 22. Il limite orario delle 18 è valido solo per l’asporto.
Per intenderci, un bar che dispone di tavoli all’esterno può far accomodare i clienti (nel limite massimo di quattro persone per ogni tavolo) fino alle 22. Il medesimo esercizio, però, alle 18 deve cessare la vendita di bevande per asporto. Le stesse possono essere vendute solo se consumate in loco, ma rigorosamente al tavolo. Non è infatti consentito il consumo al banco e nemmeno in piedi nelle adiacenze del locale.
La parola fine l’ha scritta il ministero dell’Interno a cui il prefetto di Campobasso, Francesco Antonio Cappetta, aveva rivolto un quesito, dopo che la Confcommercio aveva chiesto lumi sugli orari di chiusura.
Per quanto sembrasse scontato che bar e ristoranti potessero operare dalle 5 alle 22, purché le consumazioni fossero servite ai tavoli all’aperto, lunedì scorso, per una probabile troppo restrittiva interpretazione del decreto legge del 22 aprile e di una successiva circolare del Ministero, la polizia municipale aveva invitato gli esercenti dei locali del capoluogo che non svolgono prevalentemente ristorazione a chiudere alla 18.
Da qui l’interessamento della associazione dei commercianti che si era rivolta all’Ufficio territoriale del governo. Nel volgere di poche ore, interessato dal prefetto Cappetta, il Ministero ha fornito agli uffici di piazza Gabriele Pepe tutte le informazioni necessarie per poter esprimere un parere. «Con riferimento alla nota “Richiesta di chiarimento per art. 4 D.L. 22 aprile 2021, n. 52, e circolare del Ministero dell’Interno del 24 aprile 2021 – Attività di ristorazione”, si specifica – è scritto nel documento firmato da Francesco Antonio Cappetta – che il limite orario delle 18.00, per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dal codice Ateco 56.3, si riferisce al servizio di asporto mentre, per il servizio di ristorazione con consumo al tavolo all’aperto, il limite è alle ore 22.00. Resta fermo, comunque, il divieto di trattenersi all’esterno, sulla pubblica via, oltre i limiti orari agli spostamenti».
Poche chiarissime parole quelle del prefetto di Campobasso che fugano ogni eventuale dubbio e mettono nelle condizioni i gestori dei bar, se dotati di spazi all’aperto, di poter operare secondo quanto stabilito dal governo.

ppm

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