«Armando, cugino mio…». Radici e appartenenza, storie personali che tornano ad intrecciarsi, sentimenti che erano rimasti chiusi in un angolino, messi in stand by dal tempo che passa e dalla lontananza.
Ma quando Gennaro è sceso dalla sua auto blu, davanti alla Pontificia Fonderia Marinelli, e lo ha visto, è tornato tutto a galla, quei ricordi, i racconti di un tempo lontano che riemergono in quel richiamo del cuore.
Lui è Gennaro Sangiuliano, agnonese per discendenza materna e attuale ministro alla Cultura del governo Meloni. L’altro è Armando Marinelli, pilastro della storica fonderia, onore e vanto della piccola Agnone, del Molise e dell’Italia intera.
L’occasione per un abbraccio nel quale, probabilmente, i protagonisti di questa ‘storia nella storia’ non avrebbero mai pensato di potersi stringere, la ‘Ndocciata del 10 dicembre, evento che vede il ministro Gennaro Sangiuliano in qualità di ospite d’onore.
La giornata più attesa dell’anno, ad Agnone, non inizia sotto i migliori auspici: il cielo plumbeo, le nuvole sempre più cariche di pioggia e poi il diluvio. Vero, da allerta gialla.
Una mattinata che fa temere il peggio, mentre i bus turistici continuano ad arrivare e a sostare nell’area dedicata. Frotte di curiosi, con ombrelli e impermeabili dai colori più improbabili, si muovono in gruppi. Negozi presi d’assalto. Quasi impossibile avvicinarsi a panifici, pasticcerie e caseifici.
Ma poi la pioggia comincia a scendere più lentamente, nel primo pomeriggio il cielo si apre, filtra un grigiore più accettabile.
E così tutto riprende a battere: il cuore degli organizzatori che corrono da una parte all’altra, a controllare sia tutto in ordine, i portatori che riprendono vigore e si preparano alla sfilata che, nel 2022, segna ufficialmente il passaggio ad un’altra idea di turismo, che non è più mordi e fuggi, che guarda ad una permanenza di più giorni, motivo per il quale la ‘Ndocciata dell’8 dicembre è stata spostata al primo sabato successivo. Per consentire ai turisti di godere appieno di quel luogo magico che è Agnone, della ospitalità che sa offrire, delle tante eccellenze di cui è piena.
E lo sa bene anche il ministro Sangiuliano. Arrivato nella Fonderia Marinelli, immerso nella storia personale e non, con l’emozione di un passato ritrovato e nel cuore di una storia millenaria che ha gesti antichi, riti che si perdono nella notte dei tempi.
«Il Molise? Lo porto nel cuore perché le mie sono origini molisane. Mia madre è nata qui, come mio nonno, i miei zii. Il Molise sarà il punto sul quale io mi concentrerò affinché il Ministero della Cultura possa portare su questo territorio delle opportunità di crescita – commenta, dopo l’emozione di quelle radici ritrovate -. La cultura non è soltanto un fatto distante, è un grande fattore economico di sviluppo e questo territorio, che io conosco, – rimarca con orgoglio – ha delle enormi potenzialità sul piano culturale.
Questo territorio e la sua gente hanno le stimmate di una cultura antica, di grande tradizione. Gli agnonesi, i molisani si sono fatti onore in tutto il mondo attraverso l’emigrazione in America Latina, nel nord America e hanno portato lì la loro cultura. Adesso noi questa cultura la dobbiamo far riemergere, far sì che il Molise entri nel grande circuito turistico nazionale.
Perché i turisti non visitino soltanto, come c’è giusto fare, Napoli, Firenze, Venezia e Roma ma vengano anche in questi territori perché abbiamo – dice, rendendosi anche letteralmente, parte di un luogo e di una comunità – tantissimo da offrire. Una storia millenaria e importante, come testimonia questa fonderia che ha oltre mille anni di storia e quindi una grande profondità culturale».
E la cultura diventa antidoto allo spopolamento, la ‘malattia’ di cui soffrono le aree interne. E come ad Agnone sanno bene.
«Le persone devono poter vivere nei luoghi di origine ma per fare ciò noi dobbiamo offrire la qualità della vita. Il territorio c’è – spiega il ministro -, arrivando qui ho ripercorso con la mia memoria quelle campagne, quelle colline che sono luoghi di habitat di altissima qualità, li dobbiamo rendere confortevoli anche attraverso la fruizione culturale. Il Pnrr destina 4 miliardi alla cultura, li dobbiamo spendere con onestà, efficienza e rapidamente ma grazie a questi fondi e a quelli destinati al Molise volano economico e socio economico molto rilevante».
Inevitabile entrare nell’argomento del giorno, la presunta cancellazione – che sembrerebbe voluta proprio dal ministro – di 18 App, l’iniziativa dedicata a promuovere la cultura fra i giovani con una sorta di buono da 500 euro da spendere per molteplici iniziative.
«Una fake news – puntualizza il ministro Sangiuliano -, noi rivendichiamo il nostro diritto-dovere a riorganizzare questo strumento, ad eliminare quelle che sono le storture, lo vogliamo ridefinire. Vogliamo far nascere la Carta della cultura per i giovani per dare loro uno strumento operativo per i consumi culturali, per i libri, per la musica, i corsi di lingua, di danza, i musei, per le mostre e l’approccio all’arte.
Non vogliamo abolire la 18 App, vogliamo riscrivere, rinominare e ridefinire questo strumento eliminando le storture, le truffe che sono state certificate anche dalla Guardia di finanza e ridefinire uno strumento più efficace. Pensiamo di introdurre il limite dell’Isee perché non è giusto che questi fondi vengano erogati anche a chi viene da famiglie particolarmente agiate».
La giornata nella ‘sua’ Agnone – evidentemente mai dimenticata – prosegue con lo speciale annullo filatelico, il concerto della Fanfara dei Carabinieri al teatro Italo Argentino e poi, quando finalmente il cielo si mostra clemente, l’avvio della sfilata. Spunta anche il sottosegretario Vittorio Sgarbi. Alle 19, l’accensione delle ‘Ndocce, la sfilata davanti a circa 10mila persone.
Sfila per ultimo Alessio Marcovecchio, 28 anni gruppo Sant’Onofrio: chiude la ‘Ndocciata con una composizione di 24 elementi.
Il fuoco illumina il sorriso del ministro, i suoi ricordi passati, i racconti di famiglia. E il presidente Toma rimarca: «Non c’è futuro per chi non ha storia. La ‘Ndocciata è la storia di Agnone e, stasera, un popolo fiero riprende una tradizione che il tempo non potrà mai fermare. L’arrivo del ministro Gennaro Sangiuliano dimostra l’attenzione del governo per questo territorio e per le sue meraviglie». La ‘Ndocciata e i riti del fuoco ambiscono a diventare patrimonio Unesco. «Una bella proposta – commenta il ministro – sulla quale ragionare e disegnare un percorso. Ma si può fare anche molto di più per il Molise, per Agnone e per questo territorio ma soprattutto per chi viene da qui, luogo di cultura e di grandi tradizioni che meritano di essere valorizzate».
Impegno preso, ministro? «Assolutamente sì».
lucia sammartino
fotoservizio e interviste: maurizio d’ottavio

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