Un minuto, un attimo o anche solo un istante sarebbe potuto essere fatale per il trentanovenne di Poggio Sannita che ieri in tarda mattinata è stato salvato, in extremis – è proprio il caso di dirlo – dal medico Gianfranco D’Andrea e dall’equipe di Molise Emergenza di Agnone. L’uomo era in campagna nei pressi del paesino alto molisano e probabilmente stava svolgendo alcuni lavori nei campi quando è stato punto al collo da un calabrone. Il morso dell’insetto poteva davvero essere letale, perché subito dopo la puntura il poggese ha cominciato a sentirsi male. L’amico che fortunatamente era con lui non ha perso tempo. L’ha fatto salire in macchina ed è partito subito verso il pronto soccorso dell’ospedale Caracciolo di Agnone. Intanto sono stati avvertiti gli uomini di Molise Emergenza che dal centralino hanno subito avuto disposizione di partire e di raggiungere il malcapitato. Si sono incontrati alle porte di Poggio Sannita, in località Facianella: l’ambulanza con il dottor D’Andrea e l’auto con il trentanovenne già in evidente shock anafilattico ed arresto respiratorio. Una situazione estrema, per la quale sono stati determinanti i tempi rapidi e la professionalità dei medici. “Siamo riusciti in strada a riprenderlo – racconta il medico D’Andrea, protagonista del salvataggio – con l’adrenalina e un pronto intervento l’abbiamo messo in sicurezza. E trasportato poi in ospedale”. Meno di un minuto in più sarebbe potuto essere fatale. Una storia da pelle d’oca, ma per fortuna a lieto fine. Il trentanovenne è poi rimasto nel pomeriggio e probabilmente anche in serata in stato di osservazione negli spazi del pronto soccorso dell’ospedale di Agnone. La tempestività di Molise Emergenza gli ha salvato la vita. Fondamentale è stato anche l’aiuto dell’amico nel partire alla volta del presidio ospedaliero. Quando i sanitari hanno raggiunto il veicolo per strada, infatti, l’uomo era già collassato, probabilmente è allergico al veleno dell’insetto. Un episodio che fa senza dubbio riflettere su quanto sia fondamentale avere dei punti di riferimento sanitari sul territorio, che è vero – è bene ribadirlo – ti salvano la vita.

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