Tutto da rifare. Un errore procedurale comporta l’annullamento del concorso pubblico che avrebbe dovuto assegnare due medici all’ospedale “San Francesco Caracciolo”. Per capire quanto accaduto bisogna partire con ordine e tornare al mese scorso quando la Asrem bandisce un concorso per l’assunzione di due dirigenti per la Medicina interna. Il giorno stabilito per le prove risulta essere il 17 dicembre, tuttavia a ricevere la convocazione sono destinatari solo quattro dei sette medici che hanno manifestato l’intenzione a partecipare. A tre di loro, infatti, viene recapita un’altra data, ovvero quella del 19 dicembre 2019.
Le prove vengono svolte regolarmente il 17 dicembre, ma di fatto tre camici bianchi risultano assenti e si presenteranno, come da convocazione, quarantotto ore dopo quando ormai tutto è stato espletato. A questo punto gli esclusi, tramite legali, fanno pervenire all’Asrem una diffida. Nel frattempo la commissaria Asrem, Maria Virginia Scafarto chiede lumi al presidente della commissione d’esame, il quale nella relazione ammette «l’avvenuto errore materiale concernente la comunicazione ai candidati». In sostanza quei medici non sono stati convocati alla prova d’esame o comunque esclusi. Fatto sta che si è trattato di un errore della commissione con l’Asrem chiamata a riparare al pasticcio. Così la commissaria dà mandato alla commissione d’esame «di adottare entro trenta giorni, provvedimenti pertinenti ad assicurare la partecipazione» a quei candidati erroneamente esclusi alle prove concorsuali per l’assunzione a tempo indeterminato. Ovviamente la deliberazione viene notificata, per tramite del legale di fiducia, anche ai dirigenti medici «utilmente collocati in graduatoria», cioè a coloro che hanno già sostenuto e magari anche superato la prova d’esame.
Nella giornata di ieri (22 gennaio, ndr) con una deliberazione del commissario straordinario Maria Virginia Scafarto si apprende che il concorso del 17 dicembre è stato annullato e inoltre, si legge nel provvedimento «si dà mandato alla commissione di procedere alla riconvocazione, per l’espletamento delle prove concorsuali, del concorso pubblico, per titoli ed esami, per l’assunzione a tempo indeterminato di due dirigenti medici di Medicina interna da assegnare al Caracciolo». A questo punto bisognerà capire come la pensa chi ha già sostenuto le prove e se non intende presentare ricorso. In definitiva un vero e proprio pastrocchioall’italiana che comporterà altro tempo mentre l’ospedale di Agnone continua a fare i conti con una cronica carenza di medici. Come accade in queste situazioni a pagare pegno è sempre l’utenza, mentre più di qualcuno, rifacendosi ad una vecchia frase di Giulio Andreotti che diceva «a pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina», maligna su un disegno ordito a tavolino per far chiudere la struttura per consunzione.
emmedio

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