La spaccatura in seno la maggioranza di centrodestra al Comune di Agnone si acuisce. Dopo le dimissioni del vice sindaco, Linda Marcovecchio e dell’assessore, Annalisa Melloni in merito l’affaire biomasse, entrambe prendono le distanze dall’azione politica – amministrativa portata avanti dal sindaco Lorenzo Marcovecchio. Lo fanno costituendo il gruppo misto all’interno di palazzo San Francesco.
«Reduci dalle recenti vicende politico-amministrative che ci hanno viste rimettere le deleghe di vicesindaco e di assessore, abbiamo scelto di abbandonare il gruppo di maggioranza ‘Insieme per Agnone’ costituendoci in forma di gruppo misto – affermano in una nota -. Come abbiamo già ampiamente espresso nel consiglio comunale del 7 gennaio scorso, la mancanza di condivisione della linea politica, dei metodi, delle decisioni, ci ha portate a cambiare percorso. Questa nuova configurazione – proseguono – esprime, per noi, un distacco netto dalla maggioranza di cui vaglieremo le scelte e l’operato amministrativo con giudizio critico e severità morale, senza atteggiamenti preconcetti, sostenendone solo e soltanto l’attuazione di provvedimenti che riterremo volti al bene dell’ente comunale e di tutta la cittadinanza».
Parole forti che denotano delusione e amarezza nei confronti di un esecutivo con il quale, sia Melloni che la Marcovecchio, hanno condiviso oltre la metà del mandato elettorale. Ancora una volta, dito puntato su decisioni che riguardavano la collettività ma prese davanti a caminetti senza il coinvolgimento di chi si è speso per la causa. Nel frattempo durissimo il commento finale della nota che non lascia scampo a interpretazioni.
«La nostra nuova posizione, sicuramente non facile, ma improntata ai principi e ai valori di un centrodestra moderato – sottolineano Melloni e Marcovecchio – ci restituisce la libertà da comportamenti e metodi non sempre condivisibili, a volte offensivi della dignità del giudizio personale. Faremo opposizione. Non faremo sconti e soprattutto vigileremo affinché tutti quei progetti da noi personalmente intrapresi e seguiti in questi anni non vengano accantonati. La nostra storia avrebbe potuto e dovuto avere uno sviluppo diverso. Oggi – concludono – sentiamo più che mai forte la responsabilità di un mandato elettorale che non vogliamo e non possiamo tradire, per dare forza e futuro al nostro ideale politico e al nostro credo morale e sociale».
Ma quali i nuovi e possibili scenari con il definitivo distacco di Melloni e Marcovecchio? La prima cosa a cui viene da pensare è quella che la maggioranza di centrodestra ha gli uomini contati e potrebbe andare sotto nonché cadere da un momento ad un altro. Il tutto accade a circa un anno dal ritorno al voto.

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