Non ha tessere di partiti in tasca, si ispira al modello Venafro e dunque di riflesso a quello adottato da Alfredo Ricci in Provincia e al tempo stesso dice di essere aperto a qualsiasi discorso per il bene del suo paese. Vincenzo Scarano, avvocato, classe ’67, sposato con un figlio, alle scorse comunali con la lista ‘Identità e Futuro’ ha raccolto 715 preferenze. Oggi in molti guardano al suo gruppo come quello che potrebbe fungere da ago della bilancia per la vittoria della coalizione la quale governerà la cittadina altomolisana per i prossimi cinque anni. Raggiunto telefonicamente da PrimopianoMolise non nasconde di dialogare con schieramenti di centrodestra e centrosinistra, tuttavia crede che sia arrivato il momento di superare gli steccati partitici e di agire concretamente affinché Agnone torni ad essere il faro dell’intero territorio.
«In un momento particolarmente delicato per imprese, giovani e mondo del sociale – sottolinea – è necessario poter contare su una varietà di componenti capaci di intraprendere discorsi a livello regionale e di governo. Andarsi a collocare in maniera netta da una parte politica la reputo una scelta molto rischiosa soprattutto in ambito comunale».
Sempre dell’idea di un accordo con Pd e M5S per le prossime amministrative?
«Per me è restrittivo. Prima di tutto vengono i progetti da mettere in campo, dopodiché resto dell’avviso che bisogna creare una lista civica aperta a gente che possa fornire un contributo valido alla collettività».
Sul nome del candidato sindaco ci sono stati passi in avanti? Possibile che in questo discorso possa emergere quello di Daniele Saia, esponente dichiaratamente di centrosinistra?
«Non è importante il nome, bensì quello che si vorrà fare nella massima condivisione. Scusate se mi ripeto, ma fare riferimento a partiti o padrini politici ritengo sia un limite che va superato».
Ok, ma se quello che dice non dovesse accadere?
«Allora correremo da soli come fatto nel 2016».
Lei scenderà nuovamente in campo?
«Non credo che la mia figura sia così importante, tuttavia se il gruppo di amici a cui faccio riferimento lo vorrà sono pronto a dare il mio modesto contributo impegnandomi per la causa come sempre fatto».
Intanto l’ex sindaco Linda Marcovecchio strizza l’occhio al possibile accordo tra Pd, M5S e il suo gruppo. Crede possa trovare spazio malgrado il preciso diniego da parte di una parte del centrosinistra?
«Perché no. Precludere a priori l’apporto di gente valida e che lavori per il territorio, sarebbe un errore madornale il quale non ci possiamo assolutamente permettere. Dire domani che Linda Marcovecchio è fuori da questo discorso è fazioso e si tornerebbe ai vecchi schemi dei partiti. Sinceramente non ci sto».
Una parte del centrosinistra locale non vede di buon occhio l’entrata del suo gruppo in questo accordo ancora tutto da formulare. Cosa replica?
«Mi dispiace per loro, ma il muro di Berlino è caduto da tempo e immagino che nessuno abbia intenzione di ricostruirlo».
È stato uno dei maggiori promotori della caduta di Lorenzo Marcovecchio in piena pandemia. Perché questa decisione?
«Chi ha memoria sa perfettamente che ho presentato una mozione di sfiducia al sindaco il 23 dicembre 2019, quindi in tempi non sospetti. Mi chiedete le ragioni del gesto? Ve li riassumo in due concetti: mancata programmazione da parte della maggioranza in merito al futuro della città e l’aver perso la centralità di un’area dove Agnone ha sempre rappresentato il faro guida. Se a ciò aggiungiamo la realizzazione della centrale a biomasse inimicandoci tutti i comuni limitrofi, potete trarre voi le ragioni di quanto fatto lo scorso 19 marzo».
Meglio un commissario alla guida di Palazzo San Francesco?
«Con un sindaco – pendolare e da dicembre incapace di assegnare deleghe fondamentali, meglio un commissario che nell’arco di breve tempo ha saputo dare risposte concrete ai cittadini. Se abbiamo sbagliato sarà il tempo a dirlo, ma resto dell’avviso che la scelta fatta sia stata quella giusta».
Scarano, malgrado la botta il centrodestra tenta di rialzarsi e lavora ad una lista. Crede sia ancora credibile?
«Se ancora mi parla di centrodestra o centrosinistra la saluto. Quello che vale sono i pro-ge-tti, tutto il resto, mi creda, è anacronistico».
Dice di ispirarsi ad Alfredo Ricci, chiara espressione del centrodestra. O no?
«Se era di centro o di sinistra faceva lo stesso. Io mi ispiro a quello che è stato in grado di fare catalizzando e unendo più anime, quello che si dovrà fare anche su Agnone, altrimenti non vedo spiragli per una ripartenza. E sarebbe davvero preoccupante».

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