Se la fotografia delle prossime comunali di settembre poteva essere racchiusa in quello scatto che immortalava insieme Andrea Greco, Daniele Saia e Vincenzo Scarano, oggi tutto viene rimesso in discussione. Ebbene sì, perché da un ipotetico accordo M5s, Nuovo Sogno Agnonese e Agnone Identità e Futuro, che avrebbe concorso a vincere le amministrative, nell’arco di poche settimane si sarebbe consumata la rottura. Il condizionale è d’obbligo ma chi appare essere fuori dell’operazione “triade” è la componente Scarano la quale ha iniziato un percorso con i dissidenti, in particolare con l’ex vice sindaco, Linda Marcovecchio, che hanno contribuito alla caduta del sindaco Lorenzo Marcovecchio.
Una iniziativa, quella di unire dissidenti e Scarano, che sarebbe stata benedetta niente di meno che da Donato Toma il quale nei giorni scorsi avrebbe ricevuto nel capoluogo i fautori del progetto. In estrema sintesi, Toma non ha fatto altro che riconoscere in queste persone il centrodestra di Agnone. Chissà cosa avrà pensato un berlusconiano di ferro come l’imprenditore Domenico Di Pasquo che pure si era lanciato in avanti per rivendicare l’appartenenza alla coalizione di centrodestra. A conferma di ciò l’incontro con l’assessore regionale Vincenzo Niro che potrebbe aprire nuovi e interessanti scenari visti i suoi rapporti controversi con Toma. Verosimilmente si andrebbe verso la composizione di due liste a destra, una appoggiata da Toma, l’altra da Niro. Intanto l’unica certezza è rappresentata dal diniego dell’ex prefetto Francescopaolo Di Menna che pure era stato indicato dallo stesso Di Pasquo quale candidato sindaco in quota centrodestra.
Nel frattempo l’azione operata da dissidenti e Scarano non è piaciuta al centrosinistra e al M5s che hanno preso le distanze. A questo punto il logico epilogo vedrebbe correre fianco a fianco Nuovo Sogno Agnonese, a forte matrice Pd, e i 5 stelle così da riproporre quanto accade a livello nazionale con il governo giallorosso. Tuttavia anche in questo caso l’intesa appare tentennare in considerazione del nome da proporre alla carica di primo cittadino. Infatti, se il centrosinistra spinge sulla discesa in campo del socialista Daniele Saia, i pentastellati starebbero valutando altre piste. A detta dei bene informati i 5 stelle vorrebbero che a ricoprire la casella del candidato sindaco ci fosse un rappresentante della società civile scevro da condizionamenti politici. Un discorso da approfondire e che al tempo stesso avrebbe attirato l’attenzione di numerosi addetti ai lavori pronti a confluire in un comitato civico chiamato ad intercettare la figura giusta alla guida di Palazzo San Francesco. Insomma, anche in questo caso la situazione appare ingarbugliata e nessuno può escludere l’opportunità di vedere concorrere due liste che sommate a quelle del centrodestra farebbero in tutto quattro. Decisamente troppe per un comune come quello di Agnone che a divisioni e lotte intestine ha bisogno di unire le forze per avviare un percorso condiviso il quale possa rilanciare l’Atene del Sannio su scala regionale lì dove negli ultimi anni ha perso terreno.

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