Il Ministero dello Sviluppo Economico ha disposto la liquidazione coatta amministrativa della società di servizi sociali “S. Antonio”, la cooperativa sociale che gestiva, negli anni scorsi, una casa di riposo di Agnone e ha contestualmente nominato un commissario liquidatore, diverso da quello indicato in precedenza dai soci. È quanto si apprende dalla lettura del decreto del Mise pubblicato sulla Gazzetta ufficiale numero 217 del primo settembre scorso. «Viste le risultanze ispettive dalle quali si rileva lo stato d’insolvenza della società cooperativa S. Antonio; – si legge sulla Gazzetta ufficiale – Considerato quanto emerge dalla visura camerale, una condizione di sostanziale insolvenza in quanto, a fronte di un attivo circolante pari ad euro 488.919 si riscontra una massa debitoria a breve pari ad euro 524.936 ed un patrimonio netto negativo pari ad euro – 200.274; Considerata la nota del 12 dicembre 2019, nella quale si concedevano sessanta giorni per sanare le irregolarità riscontrate; preso atto che non è stato dato riscontro alla suindicata nota». Ritenuto di dover disporre la liquidazione coatta amministrativa della suddetta società» il Ministero competente decreta che la società cooperativa con sede in Borrello è posta in liquidazione coatta amministrativa. «Considerati gli specifici requisiti professionali, come risultanti dal curriculum vitae, è nominato commissario liquidatore il dott. Luigi Ucci, nato a Roma il 24 agosto 1969, e domiciliato in Lanciano (CH)». La casa di riposo di Agnone dà lavoro ad una quindicina di operatori e operatrici. Proprio queste ultime, nelle scorse settimane, in occasione della visita in Alto Molise del ministro Provenzano, fecero una sorta di blitz nella sala delle conferenze a Capracotta per denunciare il rischio di essere licenziate a causa di uno sfratto pendente sulla casa di riposo. Quel problema venne risolto, probabilmente anche grazie all’intervento di Provenzano. Ora un’altra tegola si abbatte sulla struttura di Agnone che dà ricovero e assistenza a decine di anziani. Anche se, è opportuno precisarlo, la nomina coatta del commissario liquidatore riguarda la precedente gestione e non quella attuale. Dunque non dovrebbero esserci ripercussioni sui lavoratori impiegati.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.