Alle 16 il segretario regionale del Pd arriva ad Agnone. Daniele Saia, socialista e capo di una lista di centrosinistra, è sindaco col 60%. Ha stracciato il centrodestra, ultimo, e staccato la civica appoggiata dal capogruppo dei 5s in Regione.
Vittorino Facciolla festeggia la vittoria contro Toma e Greco. Evidente, per chi ne conosce l’approccio sanguigno, che la soddisfazione sia per lui saporita.
Il centrosinistra del Molise riparte da Agnone?
«Il centrosinistra riparte da Agnone, sì. Dietro ‘Nuovo sogno agnonese’ c’era una proposta. Ha vinto il centrosinistra che è in grado di costruire empatia con l’elettore, attraverso programmi, riformismo vero, visione del territorio e condivisione. Senza pensare alle alleanze: con questo o quel pezzo di altri schieramenti. C’è un’alleanza strategica a livello nazionale. Ma noi siamo il partito di governo per antonomasia. Sono e resto convinto che abbiamo la migliore classe dirigente della regione, quando facciamo una proposta di governo è credibile».
A Montenero invece avete perso. Avete provato a calare sul territorio l’alleanza strategica, c’è stato pure lo storico accordo fra lei e D’Ascanio. Cosa non ha funzionato?
«Quella di Montenero è certo una sconfitta. Ma contro una forza organizzata da tempo e che ha messo in campo tutta la capacità di ottenere consenso. L’errore è stato arrivare tardi e abbiamo scontato, al contrario, l’incapacità di convincere l’elettore. Abbiamo comunque recuperato un gap pauroso. Quindi, dispiaciuto per il risultato ma è il primo solco. Anche in questo caso, l’intesa si è raggiunta su base programmatica e su un candidato che rappresentava la sintesi per tutti. Poi, evidentemente ci sono anche i meriti degli altri e Simona Contucci era un candidato credibile».
Bilancio positivo.
«Io sono molto soddisfatto, nei piccoli comuni abbiamo vinto quasi dappertutto, dove i nostri rappresentanti si sono messi in gioco. Montenero sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Ma torniamo a reggere l’urto delle destre e da soli, il Pd. Il mio primo obiettivo, perciò, è contribuire a ricostruire un campo chiaro e forte di centrosinistra».
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