Lo avevamo anticipato, in solitaria, ora c’è l’ufficialità, nero su bianco su una nota dell’Asrem firmata dal direttore del distretto sanitario di Isernia, Lucio De Bernardo. «Si comunica che a far data dal primo febbraio non verrà più garantito il servizio di trasporto dei pazienti che effettuano il trattamento dialitico, dal rispettivo domicilio al centro Dialisi del presidio ospedaliero di Agnone e viceversa, tramite personale dipendente autista in servizio». In sostanza si tratta di un altro servizio all’utenza che viene tagliato, soppresso, probabilmente per motivi di cassa. Perché all’Asrem non interessa erogare servizi, ma semplicemente risparmiare. Una decisione che produrrà i suoi effetti negativi su tutti i pazienti dializzati e sulle loro famiglie, ma in particolare sulle case di riposo. Queste strutture, infatti, hanno diversi pazienti dializzati e venendo meno il servizio fino ad oggi assicurato dall’Asrem, ogni residenza per anziani dovrà “arrangiarsi” con il proprio personale, evidentemente sottraendolo ad altre attività e mansioni interne.
Nelle scorse settimane proprio i gestori delle case di riposo dell’Alto Molise, quelle cioè che gravitano sul reparto dialisi dell’ospedale “Caracciolo” di Agnone, avevano lanciato l’allarme: venendo meno il servizio di trasporto e accompagnamento dell’Asrem ci saranno grosse difficoltà organizzative e soprattutto carenza di personale. Ma questo, evidentemente, non è un problema dell’Asrem che ha come unico obiettivo quello di far quadrare i conti.
La delicata questione è stata affrontata anche nel corso del tavolo Covid proprio nei giorni scorsi. «Per quanto concerne il trasporto dei dializzati dell’area di Agnone, avvenuto fino ad oggi tramite autisti dell’Asrem, il servizio è stato interrotto, creando una condizione di parità con il resto del territorio regionale, per una serie di motivazioni tra cui la mancanza di personale e la previsione normativa di un contributo da assegnare a ciascun malato per le spese di trasporto sostenute».
Si legge in una nota della Regione sui lavori del tavolo Covid. In sintesi il servizio viene soppresso perché manca personale, il solito alibi dell’Asrem, e soprattutto per creare una condizione di parità con il resto del territorio regionale. Trattare allo stesso modo i pazienti dializzati di Vastogirardi o Capracotta, ad esempio e quelli di Termoli o Petacciato, è un affronto all’intelligenza e alla stessa dignità dei molisani. Intuibilmente da Pescopennataro è più difficile e anche pericoloso raggiungere l’ospedale di Agnone per una dialisi rispetto ad un paziente residente sulla costa. Non è affatto raro che la Protezione civile, se non addirittura i Vigili del fuoco o i Carabinieri con il gatto delle nevi debbano provvedere al trasporto dei dializzati dei centri montani fino all’ospedale. Tutte questioni che l’Asrem ignora deliberatamente. «Ad ogni modo – continua la nota della Regione Molise – sia l’Asrem che la struttura commissariale si sono dette disponibili a verificare soluzioni che non creino danni ai soggetti interessati».

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