Dal momento di pace e condivisione, devozionalmente commovente, come la benedizione dei Carri, cavalieri e carristi, a opera di don Michele Di Legge, parroco di Ururi, alle contestazioni finite con la “carica” delle forze dell’ordine. Pomeriggio ad alto tasso adrenalinico quello di ieri a Ururi, dove è andata in scena l’edizione 2023 della Carrese. Una manifestazione vissuta sullo storico antagonismo tra giallorossi e biancocelesti, visto che la defezione dei Fedayn, non iscrittisi, ha lasciato sulla strada il duello lungo 3,3 chilometri tra Giovanotti e Giovani, questi ultimi vittoriosi nel 2022 ad avere la precedenza nell’ordine di partenza rispetto agli acerrimi rivali. Tanti i rappresentanti istituzionali presenti a Ururi, col basso Molise trasmigrato in massa per la seconda Carrese della stagione, dopo quella di San Martino in Pensilis. Poco prima delle 16.30 è stato dato il via, al termine della discesa dal paese, minuti febbrili vissuti dalle due opposte fazioni, che vedono la biforcazione del tracciato, tratto distintivo della Carrese di Ururi, che poi vanno a ricongiungersi, ma qui si è consumato un gesto che farò discutere a lungo: un cavaliere dei Giovani ha ostacolato il carro giallorosso, probabilmente rallentandolo quanto bastasse per evitare il sorpasso. Una corsa al cardiopalma, coi Giovanotti che non si sono arresi e hanno tallonato i Giovani, ma alla fine il successo è stato confermato dai colori biancocelesti, giunti per primi in piazza. Tuttavia, l’evoluzione della corsa e le polemiche sollevate, con un reclamo ufficiale, hanno provocato momenti di tensione, vero e proprio parapiglia, dove dalle parole si è passati ai fatti e allora Polizia e Carabinieri hanno dovuto giocoforza sedare gli animi bollenti, a passo di carica, bloccando l’accesso in piazza per i festeggiamenti, il tempo necessario di ripristinare la calma e far sgombrare carri e animali. La vittoria dei Giovani che all’apparenza era sembrata sub-judice, fino alla serata di ieri non è stata messa in discussione e la bandiera, vessillo simbolo del trionfo, era custodita saldamente nelle loro mani. Un copione molto simile a quello avvenuto nel 2022 e sempre con una vittoria contestata dei Giovani.

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