Una pioggia battente, forte, improvvisa ha colpito il Basso Molise, allagando interi quartiere e città: è bastato poco, pochissimo, perché paesi come Campomarino Lido fossero invasi da un fiume di acqua piovana che non ha lasciato scampo. Parcheggi allagati, garage e cantine invase di pioggia e tombini che non riescono a drenare quanto portato dal maltempo. Dopo la pioggia, caduta copiosamente per circa un’ora nella tarda mattinata di mercoledì 5 agosto, resta solo la rabbia di residenti e turisti che, ancora una volta, si trovano a fare i conti con i disagi causati dalla pioggia. È il caso di una ragazza, in vacanza a Campomarino Lido, che ha deciso di denunciare la situazione odierna: «Buongiorno, Vi scrivo non tanto per una segnalazione, in quanto sarete già a conoscenza della notizia, tanto per dare voce all’indicazione per una situazione che si ripete di anno in anno a Campomarino Lido. Praticamente tutte le volte che piove. Mi rivolgo a voi in quanto organo di informazione, per richiedere quella funzione di tutela e divulgazione che il Comune invece trascura. Pur avendo soltanto 21 anni vi ho assistito periodicamente, da quando vengo in vacanza qui. L’ultima volta è stata stamattina: dopo nemmeno un’ora di precipitazioni le strade, compromesse dall’usura, cosparse di buche malamente rattoppate – quando vengono rattoppate – sono allagate. I tombini, quando ci sono, non riescono a smistare la mole dell’ acqua, anche quando essa non è ingente, che dunque si riversa sulle strade e bloccando la viabilità. I marciapiedi sono sommersi. Alcune auto sono immerse quasi con tutte le ruote. Camminare diventa davvero difficile e spostarsi in macchina ancora di più. Dal momento che, come già detto, il problema è frequente, è legittimo domandarsi perché non si è ancora lavorato per trovare una soluzione quantomeno dignitosa. I lavori che vengono svolti in questa cittadina sono molto spessi utili a preservarne la facciata. Ma lasciano debolezze strutturali che compromettono la qualità della vita qui a Campomarino e alla lunga probabilmente hanno e stanno avendo degli effetti anche sulla percezione che noi tutti abbiamo da turisti. Passeggiando per le vie del centro non è raro vedere cartelli con la scritta “vendesi” su case sigillate o su negozi con la saracinesca perennemente abbassata. È vero che molti, come me, trascorrono qui soltanto il periodo estivo e che, quindi, mi si potrebbe semplicemente intimare di “turarmi il naso”. Anche a fronte delle elevate aliquote applicate dal Comune di Campomarino. Vedere però il luogo dove ho vissuto alcuni dei ricordi più felici della mia infanzia e della mia adolescenza versare in questo stato di degrado, mi rende triste. Soprattutto constato che non è giusto affermare che in oltre vent’anni Campomarino non sia cambiato. Il cambiamento c’è stato in peggio». Anche gli ambulanti disperati, tra i più danneggiati dal Covid, vedono anche l’estate bizzosa, tra caldo estremo e tempeste, come ha riferito Angelo Gioia: «Un’altra giornata di lavoro persa».

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