Due provvedimenti di Daspo urbano emessi dal questore di Campobasso nei confronti di due donne di nazionalità romena di 34 e 27 anni, entrambe residenti in provincia di Campobasso. Le due donne, a seguito di un’operazione di polizia giudiziaria, sono state colpite da misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Campobasso su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo perché dedite all’attività di spaccio di stupefacenti all’interno di un locale notturno della provincia nel quale lavoravano. I Daspo sono stati adottati in base a quanto previsto dall’art. 13 del Decreto Legge n. 14/2017, innovato di recente dal Decreto Legge n. 130 del 21 ottobre scorso, secondo cui tali provvedimenti possono essere disposti nei confronti delle persone che abbiano riportato una o più denunce o condanne, anche con sentenza non definitiva, nel corso degli ultimi tre anni, per vendita o cessione di sostanze stupefacenti o psicotrope all’interno o nelle immediate vicinanze di scuole, plessi scolastici, sedi universitarie, locali pubblici o aperti al pubblico, ovvero nei pubblici esercizi. Valutati, pertanto, gli elementi posti alla base della misura disposta dall’Autorità Giudiziaria nonché le risultanze degli accertamenti di polizia svolti, il questore di Campobasso, che nelle settimane scorse aveva già adottato la stessa misura nei confronti di due fratelli che per futili motivi avevano aggredito a Termoli il titolare di un autolavaggio, ha emesso il provvedimento con cui le romene, per ragioni di sicurezza, non potranno accedere per i prossimi tre anni al night club ove hanno attuato le condotte illecite né in locali simili della provincia vista la pericolosità sociale dimostrata. Misure di prevenzione, quelle adottate dal questore, che consentono come è evidente di tutelare la sicurezza e la tranquillità pubblica, impedendo a soggetti dediti all’attività di spaccio di stupefacenti di frequentare determinati luoghi, maggiormente esposti al rischio di reiterazione dei reati.

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