Riconnettersi con il passato e rinsaldare il legame con le proprie radici: questi i motivi che hanno spinto Wayne e Andrew Brunetti ad attraversare l’oceano alla scoperta del borgo di Oratino, paese che ha dato i natali ai propri antenati.
Ad accoglierli ieri mattina in Municipio, il sindaco Roberto De Socio insieme ad una delegazione dell’amministrazione comunale e ad alcuni discendenti della famiglia Brunetti presenti in paese.
L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto “2023 anno del turismo di ritorno: alla scoperta delle radici e delle origini” partito la scorsa primavera e a cui il Comune ha prontamente aderito. Obiettivo dell’iniziativa far crescere l’economia favorendo flussi turistici incoming, creando al contempo utili dialoghi e confronti sul tema del turismo del commercio e dello sviluppo territoriale. All’arrivo di Wayne e Andrew, rispettivamente nipote e pronipote di un cittadino oratinese emigrato nello scorso secolo a Cleveland, il sindaco De Socio ha aperto le porte del suo ufficio per una cerimonia di benvenuto. Ad attendere i due ospiti d’eccezione una torta con la scritta “welcome home” ma anche documenti e atti sugli avi della famiglia Brunetti nonché l’albero genealogico ricostruito da un rappresentante dell’amministrazione comunale. Anche i due ospiti hanno voluto omaggiare il primo cittadino con gadget del Texas, Stato in cui attualmente risiedono.
«Avere qui con noi Wayne e suo figlio e vedere entrambi visibilmente commossi ci emoziona – le parole del primo cittadino -. Immedesimarsi nelle loro vite e nell’esperienza che stanno vivendo è un’emozione per tutta la nostra comunità. Quando non si conosce la propria terra d’origine scatta inevitabilmente un meccanismo di ‘richiamo’ che spinge chi è lontano ad andare alla ricerca delle proprie radici».
Oratino, 18esimo comune italiano in ordine di ‘chiamata’, è stato tra i primi ad aver accettato l’invito ad aderire al progetto: «Quando abbiamo ricevuto la mail a inizio anno eravamo entusiasti – ha spiegato il sindaco -. Il progetto, oltre ad intercettare tutti gli italiani, circa 70 milioni in tutto il mondo, di seconda, terza e quarta generazione per far sì che tornino a rinsaldare il legame con le proprie radici, mira anche a promuovere un turismo esperienzale-emozionale all’interno dei borghi più piccoli del nostro Paese. Speriamo, dunque, che quello di oggi possa essere l’inizio di un percorso più lungo che porti anche altri oriundi oratinesi sparsi nel mondo a riscoprire il nostro e il ‘loro’ borgo».
Nel corso della mattinata Wayne ed Andrew hanno potuto riabbracciare parenti lontani di cui conoscevano solo il nome. La vita del borgo, la stessa raccontata e tramandata negli anni dai propri nonni, riesce finalmente a prendere forma.
«L’emozione che provo è indescrivibile, la si può vedere dai miei occhi – spiega commosso Wayne -. Questo borgo meraviglioso è esattamente come lo descriveva mio nonno. Al nostro arrivo abbiamo ricevuto un’accoglienza calorosa.
Quando ero piccolo – ha raccontato – ho conosciuto tanti amici di mio nonno, come lui nativi di Oratino. E oggi rivedo la stessa gentilezza di quelle persone nei cittadini che ho incontrato. Un’emozione unica».
Negli anni la famiglia Brunetti ha vissuto in Ohio per poi trasferirsi in Florida, in Colorado e infine in Texas. I continui cambiamenti non hanno reso facile stabilire un legame con le proprie origini. Ciò ha spesso creato dei ‘vuoti’ nelle loro vite. Da ieri, però, il loro puzzle familiare è stato finalmente completato.
Resta un unico grande sogno ora: il desiderio espresso da Wayne e Andrew, infatti, è quello di tornare presto a Oratino con i propri figli e nipoti per non dissolvere mai più il legame con il proprio passato e la loro terra d’origine.
sl

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