È guerra ‘aperta’ a Vinchiaturo dopo che l’amministrazione comunale ha dato l’ok alla realizzazione di una stazione radio base – un’antenna ponte per il segnale gsm – in contrada Coste.
A denunciare l’episodio il consigliere di minoranza Antonio Braccio che in una nota punta il dito contro il sindaco Luigi Valente: «Alcuni mesi fa la Giunta del Comune di Vinchiaturo, presieduta dal sindaco Valente, ha scelto di accettare le richieste di una società di telecomunicazioni avviando di fatto, in un’area di proprietà comunale, la costruzione di un impianto con quattro antenne direzionali ad un’altezza di circa 30 metri. Stravolgendo in maniera sconcertante la finalità pubblica che aveva visto in passato la destinazione urbanistica dell’area in contrada Coste di Vinchiaturo e quindi dilapidando definitivamente le diverse centinaia di migliaia di euro di risorse pubbliche investite. Parliamo infatti di un edificio originariamente destinato a scuola elementare rurale che poi dal 2007 è stato oggetto di un intervento di ristrutturazione finanziato con oltre duecentomila euro per adibirlo a ‘residenza protetta per persone con gravi handicap’. Ma, la precedente amministrazione – dice il sindaco Valente – non riuscendo a trovare altri finanziamenti e finanziatori disposti a cofinanziare il progetto decide che è tutto una scherzo, quella cosa non s’adda fare. L’area non è stata mai finanziata, pertanto le responsabilità dell’investimento sono tutte a carico delle precedenti amministrazioni. Oggi, per una tacca in più sul cellulare e per la modica cifra di seimila euro annue, il Comune prevede la locazione dell’area. Imbarazzante in questo senso un passaggio della risposta del sindaco alla diffida inviata all’amministrazione dagli abitanti confinanti con la zona interessata, molto preoccupati dalla decisione calata dall’alto e mossi dalla volontà di tutelare la loro salute e il valore della proprietà pubblica e di quelle private. Il sindaco dice “è opportuno precisare che, non risultando ad oggi l’immobile al quale l’atto in oggetto sembra riferirsi concretamente adibito a tale destinazione, né alla stessa vincolato, non viene conseguentemente in evidenza il rischio in esame”.
È importante ricordare – prosegue il consigliere del gruppo autonomo – che tutta la procedura amministrativa in atto è ulteriormente viziata dal fatto che il Comune non ha e non ha mai approvato, come vuole la legge regionale, un regolamento sull’insediamento urbanistico e territoriale degli impianti fissi delle telecomunicazioni e radiotelevisivi; un regolamento disciplinare che completerebbe la normativa primaria statale e regionale, diretto alla generalità dei cittadini e/o degli operatori tutti, nell’ambito della tutela del territorio e della minimizzazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici.
Tutto questo per seimila euro all’anno. Ci sono preoccupazioni tra i cittadini residenti nell’area e non, per l’esposizione ai campi elettromagnetici e per il fatto che non sono state date informazioni. Una tale decisione va portata a realizzazione con il consenso di un’ampia maggioranza di cittadini anche attraverso i consiglieri di opposizione. Cittadini forzati nuovamente ad accettare le decisioni della maggioranza.
Nulla importa se si raccolgono firme, se c’è perplessità, se i valori dei terreni e degli immobili svalutano, nessuna discussione,nessuna possibilità di trovare alternative di sito diverso, compatibile con la destinazione urbanistica. Mi chiedo ma è questa democrazia? I cittadini sono veramente importanti così come si grida nelle campagne elettorali?».

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