Un orgoglio tutto molisano il traguardo personale e professionale raggiunto da Giuseppe Calabrese, giovane architetto di origini campobassane trapiantato in Australia, vincitore di un prestigioso concorso internazionale realizzato in collaborazione con la Nasa.
Obiettivo della competizione, che ha visto in gara oltre 100 partecipanti provenienti da tutto il mondo, quello di progettare una città vivibile autonoma, inclusa di ambienti agricoli, su Marte, nello specifico su Jazero, ovvero il cratere dove il rover marziano “Perseverance” atterrerà a febbraio 2021.
«La vittoria – racconta con orgoglio la sorella di Giuseppe, Gilda Calabrese – è stata annunciata dall’ex astronauta statunitense e colonnello della United States Air Force, Terry Virts in un video. Mio fratello non sapeva che nel corso del collegamento avrebbero decretato il vincitore, pensava di assistere alla presentazione dei primi 10 partecipanti selezionati a livello mondiale. Quando è stato fatto il suo nome era incredulo e visibilmente commosso. Anche per noi è stato emozionante. È con una gioia indescrivibile che condivido questa sua vittoria!».
L’ambito progetto, che sfida ogni immaginazione sul concetto classico del Pianeta rosso, è stato realizzato non solo in concerto con la Nasa, ma anche con Space Channel, National Geographic, Biosphere, European Space Agency, Explore Mars, e molti altri partner.
Il progetto che porta la firma dell’architetto molisano, concepito nei lunghi mesi del lockdown, si chiama “Sprout” e, come spiega ancora Gilda, «sarà prima realizzato in prototipo nell’inospitale deserto della California, dove la temperatura può sfiorare i 60 gradi, e poi, su Marte… su Marte! Sono davvero felice e orgogliosa di lui!».
Gilda attualmente vive con suo marito a Cassino, mentre Giuseppe,15 anni fa, ha deciso di tornare in Australia per garantirsi un futuro nel suo settore di competenza. Le sue origini, però, le porta sempre con sé. «Anche se lui è nato ‘tecnicamente’ in Australia, ossia pochi mesi dopo il trasferimento della nostra famiglia – spiega ancora Gilda – ci sentiamo a tutti gli effetti molisani. Anche perché siamo cresciuti in Molise e la nostra famiglia si trova lì. Infatti i nostri genitori vivono attualmente a Campodipietra».
Dopo la parentesi australiana, infatti, la famiglia Calabrese ha deciso di tornare in Italia, a Campobasso, nel Natale del 1984. È in città infatti che Gilda e Giuseppe si formano, intraprendendo l’intero percorso di studi, dalle scuole medie all’Università. Dopo la brillante laurea in Architettura, Giuseppe si diploma anche presso il conservatorio Perosi in violino. Attualmente, infatti, oltre alla grande passione per l’architettura è proprietario in Australia di una scuola di musica e gestisce circa 200 persone tra allievi e maestri.
Un traguardo sicuramente meritato, dunque, quello raggiunto dall’architetto Calabrese che, con il suo lavoro e il suo talento, rende fiero il Molise intero.

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