In alcune occasioni chiedere “a che punto siamo” rischia di mettere in imbarazzo il nostro interlocutore, ma questa volta crediamo che, invece, sia motivo di grande soddisfazione per il direttore della 3g di Campobasso, l’ingegnere Martino Solli.
«Sì, è vero, lo sforzo fatto di puntare sulla formazione come driver per migliorare le performance e incrementare la produttività e la sostenibilità sul mercato, sta dando buoni risultati. Ci tengo però a sottolineare come l’impostazione che abbiamo dato al nostro programma valorizza molto il concetto di rete e la 3g Academy è proprio il collante delle relazioni tra formatori, professionisti del settore, aziende ed Enti.
Tutte le azioni che portiamo avanti e che caliamo sui territori, qui a Campobasso ma anche su tutte le nostre sedi, vengono attuate in conformità con la strategia tracciata dal nostro direttore delle Risorse Umane e che vede come principale focus la crescita della people experience degli attuali e futuri lavoratori attraverso la promozione di una occupabilità sostenibile».
A che punto siamo con il corso con cui ci eravamo lasciati e organizzato in partnership con l’ente Trend e finanziato dalla Regione Molise?
«Siamo ormai alle battute finali, in dirittura d’arrivo. I progressi che registriamo sono buoni e soprattutto si è instaurato tra tutti i ragazzi un bel clima di partecipazione che viene registrato positivamente da tutta l’azienda. In termini reali siamo fiduciosi di poter offrire una opportunità di inserimento ai corsisti che dimostreranno di aver sviluppato il loro talento all’interno del programma.
E poi stiamo partendo con un altro corso di formazione sempre con l’ente Trend, finanziato dalla Regione nello stesso bando del corso che si sta portando a termine, a dimostrazione dell’efficacia dell’utilizzo dei fondi pubblici in iniziative con una forte ricaduta occupazionale che, al tempo stesso, contribuiscono alla crescita sociale ed economica del territorio».
Quali sono le prossime iniziative sulle quali si sta concentrando la 3g qui in Molise?
«Sul tavolo abbiamo diverse idee soprattutto di formazione, sempre finalizzate all’occupazione, di cui diverse già concretizzate e altre in fase di avvio. Stiamo inoltre lavorando per creare delle condizioni di maggior fluidità dei talenti da un settore ad un altro da realizzare attraverso la valorizzazione di una serie di azioni formative e di sviluppo professionale in stretta collaborazione con gli Enti territoriali.
Stiamo avviando delle partnership con le Università per costruire dei percorsi di inserimento nell’area informatica e partecipando alla costituzione di un Ptp (Polo tecnico professionale) per l’innovazione.
E poi in questi giorni c’è in cantiere un grande progetto che vede coinvolti i Comuni, con l’obiettivo di creare valore e opportunità riconoscibili sul mercato nazionale ma restando fedeli al territorio per fronteggiare la fuga dei talenti».
In cosa consiste questo progetto con i Comuni?
«L’accelerazione determinata dalla pandemia ci aveva spinto a rivedere il modello classico di lavoro verso il remote working (come modalità parallela al lavoro svolto nelle sedi). Oggi, però, dobbiamo tener conto anche delle complessità determinate dalle mutate condizioni del sistema (es. la guerra in Ucraina), che stanno determinando una crisi energetica che deve essere fronteggiata anche con gli strumenti della transizione ecologica. La grande sfida è avvicinarsi il più possibile alle case dove vivono i nostri dipendenti e collaboratori.
Per noi questa scommessa può essere vinta con il modello degli Hub 3g: dei nodi di interconnessione, dei micro centri di aggregazione dove replicare l’ambiente di lavoro e la corretta socialità tra le persone, minimizzando gli spostamenti. L’Hub 3g costituisce il legante naturale tra le attività svolte nelle sedi Centrali e il remote working fatto da casa».
Questa è una grande sfida, ma come pensate di fare?
«La rete deve coinvolgere i Comuni, sono fondamentali per il decollo dell’iniziativa. È questa infatti la dimensione territoriale perfetta per la creazione di spazi di co-working esclusivi. Nell’ambito dell’Hub 3g è possibile creare un ambiente di lavoro che riporti il collaboratore nella sua dimensione naturale, equidistante dalla privacy domestica. I risultati attesi per i Comuni sono quelli di contrastare la disoccupazione/inoccupazione, lo spopolamento dei piccoli centri e di favorire lo sviluppo dell’economia locale. Per 3g e per i suoi collaboratori significa migliorare le condizioni di lavoro grazie ad una evoluzione del modello organizzativo che evolve verso una “Social Enterprise”, ovvero un’azienda attenta alla qualità delle relazioni sociali».
Cosa chiedete ai Comuni?
«Semplicemente di mettere a disposizione uno spazio di lavoro che consenta alle persone presenti sul territorio di accedere periodicamente nell’Hub per svolgere l’attività lavorativa. È in via di definizione un protocollo con un importante Comune della Regione Molise in cui sperimentare il modello Hub 3g».

Seguici su https://www.facebook.com/3gspa oppure su https://www.instagram.com/3gspa/
Per info sull’iscrizione al corso di formazione: www.formatrend.it.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.