Ha preferito non parlare. Abshir Mohamed Abdullahi, il somalo di 22 anni arrestato lo scorso 9 marzo nel centro di accoglienza di Campomarino per istigazione al terrorismo, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nel Tribunale di Larino il presunto Imam è comparso davanti al gip Maria Paola Vezzi, assistito dal suo legale, l’avvocato Antonio Di Renzo.

“L’interrogatorio era un atto dovuto a seguito della nuova ordinanza di carcerazione emessa dal gip di Campobasso e si è avvalso della facoltà di non rispondere anche perché i fatti contestati restano quasi uguali a quelli della prima ordinanza”, le parole del legale dopo l’interrogatorio.

Mentre non viene ancora fissato l’incidente probatorio in ambiente protetto alla presenza di dieci migranti, la prossima settimana il legale presenterà un nuovo ricorso al Riesame mentre ha rinunciato alla prima istanza, presentata nei giorni scorsi. “Cercherò di far valere le tesi difensive”, ha sottolineato. Il legale ha raccontato anche lo stato d’animo del ventiduenne: “E’ provato e in cella, nonostante non sia più in isolamento, preferisce non incontrare nessuno. Trascorre le giornate leggendo il Corano e pregando”.

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