La ‘sua’ donna era diventata un’ossessione, una schiava. Un amore malato, di quelli che spesso hanno un finale tragico. Minacce, percosse, offese, abusi, maltrattamenti «continui e reiterati» come riconoscerà il giudice. E poi gli insulti perché lei non poteva avere figli. Insomma, il matrimonio con quello che pensava fosse l’uomo della sua vita era diventato un incubo per una giovane campobassana. Non poteva telefonare ai suoi genitori o uscire con l’auto né poteva utilizzare la lavatrice o altri elettrodomestici: doveva lavare tutto a mano. Divieti imposti dal marito.
Nel 2007, dopo sei anni di matrimonio, lei trova il coraggio di uscire allo scoperto e di denunciare i maltrattamenti che si svolgevano all’interno delle mura domestiche.

L’articolo completo domani su Primo Piano. 

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