Il 2016 è stato l’annus horribilis per le scuole della città. Fragili, insicure. Due sono state chiuse: la ‘Scarano’ di via Crispi e la ‘Guerrizio’ di via D’Amato. Alla lista si sta per aggiungere il plesso di via Leopardi, con una parte degli alunni (le seconde, le terze e le quarte) da domani andranno a lezione di pomeriggio alla ‘Igino Petrone’. Un’altra emergenza potrebbe aprirsi per la ‘Enrico D’Ovidio’ di via Roma, uno degli istituti storici della città capoluogo (è stato costruito nel 1920). Spulciando tra le carte del Programma triennale delle opere pubbliche 2017/2019 si scopre che sulla scuola di via Roma l’amministrazione Battista ha deciso di stanziare un finanziamento di 2 milione di euro per interventi di sistemazione. Cosa vuol dire? Basta leggere la relazione allegata al Piano: «L’intervento è finalizzato al miglioramento sismico, alla manutenzione  straordinaria e all’efficientamento  energetico dello storico edificio scolastico Enrico D’Ovidio di via Roma. Il fabbricato si sviluppa su tre livelli principali, più uno seminterrato, i cui locali restano in larghissima parte inutilizzati ed inutilizzabili per le condizioni fatiscenti in cui versano».

Un intervento che si è reso necessario dopo che le condizioni di sicurezza dello stabile, che la scorsa primavera ha ospitato per alcuni mesi gli alunni della scuola di via Crispi, sono peggiorate: «Nell’anno scolastico 2014/2015, alla data del 15 ottobre 2014 risultavano complessivamente iscritti nella scuola di via Roma 209 alunni. A questi, nel corso dell’ultimo anno si sono aggiunti 175 alunni della scuola dell’infanzia di via Crispi, trasferiti d’urgenza dall’edificio scolastico di provenienza per le ravvisate condizioni di pericolo in cui versa la  stessa struttura scolastica.  L’accorpamento, causato da ragioni di forza maggiore, in presenza di carenze strutturali già presenti, ha determinato un ulteriore incremento nel quadro delle criticità gravanti sul regolare funzionamento dell’istituto».

L’articolo completo su Primo Piano. 

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