Il Comune fa flop e delude le attese dei genitori dei bambini della ‘Don Milani’. Il reperimento di strutture idonee da privati è l’unica soluzione prospettata nel corso di un’affollata riunione della commissione Lavori pubblici, convocata dal presidente Fernando Massarella in base a quanto previsto nell’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio comunale dello scorso 3 novembre. Dopo otto giorni, come recita un noto detto popolare, la montagna partorisce il topolino.

Palazzo San Giorgio torna a prendere in considerazione la possibilità di affittare o acquistare immobili privati da destinare ad aule. Un’ipotesi sul tavolo già qualche mese fa, dopo lo sciame sismico di gennaio. Ora che l’emergenza scuole si sta allargando a macchia d’olio l’amministrazione pubblica il secondo avviso per far fronte ai disagi causati dalla chiusura della scuola dell’infanzia e primaria di via D’Amato e dalla sospensione delle attività nella ‘Don Milani’ di via Leopardi e in quella di contrada Mascione. Tre plessi sottoposti agli studi di vulnerabilità commissionati all’Università del Molise a seguito delle recenti scosse di terremoto.

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