Dopo lo sciopero, il presidio permanente e l’occupazione simbolica dell’aula consiliare di Palazzo San Giorgio, prosegue la battaglia degli autisti Seac contro i tagli al personale operati dall’azienda. I sindacati di categoria hanno chiamato in causa il prefetto di Campobasso, Maria Guia Federico, per chiedere la convocazione di un tavolo di confronto.
«Da alcuni mesi la vertenza dei dipendenti della Azienda Seac – scrivono le parti sociali – che esercisce il Trasporto Urbano della città di Campobasso, colma l’interesse di queste organizzazioni sindacali e dell’intera cittadinanza ed ha ormai assunto carattere definitivo, nostro malgrado, in conseguenza del recapito delle lettere di licenziamento ad otto dipendenti con qualifica di operatore di esercizio. L’esame congiunto esperito ai sensi della ex L.223/91, in sede aziendale ed in sede di Assessorato regionale, ha prodotto verbali di mancato accordo per entrambe le circostanze. Restano pertanto, tutte le perplessità dei sindacati in ordine anche e non solo, al numero di esuberi dichiarato dall’Azienda.
La presente richiesta è motivata dalla necessità di una interlocuzione contestuale tra tutti i soggetti e gli Enti pubblici interessati, per il possibile superamento della riduzione della rete di Trasporto Pubblico e dei conseguenti licenziamenti e trattandosi di dipendenti di Azienda beneficiaria di Concessione pubblica che svolge un Servizio di Interesse Pubblico contemplato e garantito dalla nostra Carta Costituzionale. Quindi, controversia non assimilabile ad altre vertenze, che, seppur meritorie di massimo interesse, possono essere considerate eventualmente sanabili tra due soli soggetti economici e/o sociali. Riteniamo opportuno ricordare che la data per la fuoriuscita degli otto dipendenti è fissata al 15 ottobre così come si evince dalle comunicazioni ricevute dagli interessati».
E ai lavoratori ha voluto esprimere solidarietà anche la sezione cittadina del PCI: «Condividiamo – le parole del coordinatore Angelo Di Toro la preoccupazione che una sciagurata gestione del servizio possa avere come effetto, oltre che il licenziamento degli otto lavoratori, anche un insopportabile disagio per i trasporti urbani del capoluogo di regione. Siamo all’epilogo drammatico di una pluriennale incapacità di governi, giunte regionali e amministrazioni comunali di rispondere con soluzioni razionali ed efficaci alle esigenze di mobilità nel capoluogo».

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