Non c’è pace tra le mura del carcere di via Cavour. Dopo la nota di ieri del segretario generale aggiunto dell’Osapp (sindacato autonomo di polizia penitenziaria), Pasquale Montesano, in cui veniva denunciata la situazione di sovraffollamento delle carceri molisane (la nostra regione infatti è sul podio insieme a Puglia e Friuli Venezia Giulia), emergono nuove criticità all’interno dell’istituto del capoluogo.
«Ieri mattina – spiega il segretario regionale del sindacato, Mauro Moffa – un assistente capo coordinatore di polizia penitenziaria, nel tentativo di sedare una rissa scoppiata tra alcuni detenuti di diverse etnie, all’interno del padiglione che fu già oggetto di rivolta e incendio lo scorso anno, è stato colpito in piena fronte con un manico in legno dello scopettone. L’agente è stato portato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Carderelli dove gli sono stati riconosciuti 7 di prognosi.
Quest’ultimo episodio – rimarca il sindacalista – altro non è che l’ennesima dimostrazione di quanto sia difficile ormai lavorare in un clima come il carcere di Campobasso, sia per il numero e la tipologia dei detenuti ristretti, sia per la palese incompetenza dei vertici della casa circondariale nella gestione del personale, per l’indifferenza dimostrata nei confronti dello stesso e che, tra l’altro, non si preoccupano ancora di riunire le organizzazioni sindacali per una completa riorganizzazione del lavoro, prendendo decisioni unilaterali che violano costantemente i principi sanciti dal contratto di Accordo Quadro Nazionale e protocollo interregionale d’intesa.
Una situazione ormai al collasso, ingestibile, che sta portando molti operatori a chiedere di essere distaccati presso altri istituti penitenziari.
Il sindacato Osapp – annuncia infine Moffa -, unica sigla a non aver paura di denunciare, continua lo stato di agitazione preannunciando al più presto un sit in innanzi la casa circondariale di Campobasso».

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