Nonostante i casi accertati in Italia, ad oggi, siano soltanto tre (la coppia di turisti cinesi e il ricercatore italiano, tenuti sotto osservazione all’ospedale Spallanzani di Roma), a Campobasso è psicosi coronavirus.
A darne conferma è la situazione che si registra all’interno dei negozi gestiti da alcuni commercianti della comunità cinese presenti sul territorio: ristoranti, negozi di oggettistica e di abbigliamento, infatti, hanno subito un calo, se non addirittura uno stop, dell’affluenza della clientela a seguito della diffusione della notizia dell’emergenza.
Ma a Campobasso, a parte il caso sospetto che ha visto il ricovero di una ragazza termolese al Cardarelli, eventualità successivamente scongiurata grazie ai risultati dei test effettuati dai ricercatori dello Spallanzani che hanno dato esito negativo, non esistono attualmente casi ufficiali di contagio.
Eppure questo non basta, evidentemente, a rassicurare i cittadini circa la possibilità di non contrarre il virus.
Alcuni venditori cinesi hanno così pensato di ‘tranquillizzare’ i cittadini sulla sicurezza dei propri prodotti e sui controlli ai quali gli stessi vengono abitualmente sottoposti per legge, con un messaggio molto semplice ma sicuramente diretto ed esplicito: pochi giorni fa, infatti, sulla vetrata del ristorante Sakura in via Gazzani a Campobasso è apparsa un cartello con la scritta: «Noi stiamo tutti bene!!!».
Il ristorante di cucina cinese-giapponese, noto per la formula dell’offerta “all you can eat”, infatti, fin dalla sua apertura, non ha mai dovuto fare i conti con il locale deserto e le sedie vuote.
Anzi, per la qualità delle pietanze, il servizio sempre efficiente e i prezzi modici, registra quasi sempre pienoni sia a pranzo che a cena.
Eppure da alcune settimane a questa parte, anche questa attività, sembra stia soffrendo della ingiustificata psicosi che si respira in città. Così il titolare, armato di pennarello, ha esposto il messaggio in maniera ben visibile sperando di poter tranquillizzare i propri clienti. Un modo per combattere la crisi, non voluta e di cui non hanno alcuna colpa, messa in moto dal coronavirus.
Intanto, dallo Spallanzani, arrivano notizie positive: il ricercatore italiano, l’unico caso in Italia che non presentava sintomi al momento del ricovero, sta molto meglio, ma è tenuto ancora in osservazione mentre la coppia di cinesi è ancora ricoverata nel reparto di Terapia intensiva.
Buone notizie anche su Niccolò, lo studente 17enne di Grado, atterrato ieri e risultato negativo al test.
sl

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