Insulti e ingiurie a seguito della diffusione via internet di una lista con i loro nomi. Tredici dei 26 rom di Vasto contagiati a maggio scorso dopo aver partecipato al rito funebre di Campobasso hanno presentato un esposto in Procura contro ignoti. «C’è stata una diffusione illecita di dati personali mossa nell’intento di ottenere soddisfazione morale legata a questioni di stampo razziale», hanno spiegato i legali che rappresentano i rom, Danilo Leva e Antonello Cerella. Il caso era scoppiato il 16 maggio, quando dopo l’esplosione del focolaio a Vasto, legato al cluster del capoluogo molisani, le palazzine dove vivono i positivi erano state dichiarate zona rossa, presidiati giorno e notte dalle forze dell’ordine, e nella cittadina adriatica era scoppiato il panico. Un po’ come avvenuto a Campobasso. La diffusione di nomi, cognomi, date di nascita e residenza di persone contagiate dal coronavirus, per lo più sul web e whatsapp, era stata stigmatizzata anche dal sindaco di Vasto Francesco Menna «Oltre ai dati personali di malati Covid-19 diffusi in chat, su gruppi whatsapp e sui siti, stanno girando video violenti e questo mi ha spinto a presentare denuncia». aveva dichiarato in una diretta Facebook rivolgendo «un appello alla responsabilità, anche da parte di chi sta diffondendo dati personali di persone ammalate e video».
Ora i diretti interessanti hanno deciso di presentare una querela, denunciando la diffusione dei loro dati sensibili in violazione dell’articolo 167 bis sulla privacy. «Quello che è accaduto – hanno dichiarato gli avvocati in una intervista sul Centro – ha attratto su di loro sdegno e disprezzo. A vasto ci sono stati altri contagi ma i nomi non sono stati mai diffusi. Nel caso dei nostri clienti invece hanno reso la notizia di dominio pubblico con tutte le sgradevoli conseguenze che ha comportato e ancora comporta».

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