L’escalation di ricoveri non si ferma e il Cardarelli è quasi al collasso. Ieri altre 7 persone sono state trasferite nel reparto di malattie infettive a fronte di 3 dimessi. Ora i posti letto occupati sono 75, di cui 10 in terapia intensiva. Ed aumentano pure i contagi: su 867 tamponi molecolari processati dall’Asrem 101 hanno dato esito positivo, tra cui 14 a Campobasso, 2 a Ferrazzano e uno a Baranello. Sono invece 33 i guariti: 6 nel capoluogo e uno rispettivamente a Baranello, Ferrazzano e Matrice. E proprio sull’andamento dell’epidemia in città continuano ad essere oggetto di una valutazione attenta i bollettini che l’Asrem invia al sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, sul numero dei cittadini riscontrati positivi al Covid-19 presenti in città.
«Tenendo conto anche dell’incremento che si è avuto del numero dei guariti – ha detto il sindaco Gravina – e verificando, per quelle che sono le nostre possibilità come Amministrazione comunale, la sostanza dei dati che ci vengono trasmessi da Asrem, a Campobasso, dopo l’ultima comunicazione ricevuta dall’Azienda Sanitaria in data 3 febbraio, ci sono circa 120 persone positive. Non possiamo essere più precisi su questo dato perché, anche nell’ultimo bollettino, abbiamo notato che compaiono tra i positivi diversi nominativi di persone che dovrebbero invece risultare oramai tra i guariti, per cui continueremo a chiedere ad Asrem una maggiore qualità rispetto ai dati che ci vengono trasmessi quotidianamente.
La situazione in città, attualmente, per quel che riguarda il numero dei contagiati e degli isolati – ha specificato Gravina – risulta contenuta ma, ovviamente, non è possibile fare ipotesi su come potrà evolversi in futuro. Certo è necessario continuare a tenere alta l’attenzione sulle misure di prevenzione che dobbiamo far diventare parte integrante del nostro comportamento quotidiano e soprattutto direi che è in famiglia, oltreché fuori, che dobbiamo evitare atteggiamenti poco sicuri per prevenire forme di contagio tra familiari.
Il vero dato problematico però – ha concluso Gravina – resta la situazione del Cardarelli e su quella, oltre alle relazioni degli ispettori ministeriali, va garantito da chi di competenza, un’organizzazione in grado di tenere conto delle criticità già più volte segnalate, visto, soprattutto, il crescere dei ricoveri nei reparti di terapia intensiva e di malattie infettive».

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