La notizia, al di là dei risvolti penali, ha fatto parecchio rumore in città. Le preoccupazioni legate a possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto economico del territorio aumentano soprattutto tra imprenditori e commercianti locali, già pesantemente piegati dalla crisi. Ed ha dunque ancora più valore l’operazione portata a termine dalla Polizia, coordinata dalla Procura, che ha arrestato 3 persone, tra cui un affiliato al clan Di Lauro, per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso nei confronti di un imprenditore di Campobasso. La vittima ha però avuto il coraggio di rivolgersi alle forze dell’ordine bloccando così sul nascere il piano criminale. Ieri mattina il questore di Campobasso, Giancarlo Conticchio, ha voluto incontrare nel proprio ufficio l’imprenditore vittima di tentata estorsione. Il numero uno si via Tiberio ha ringraziato l’imprenditore per la fiducia riposta nelle Istituzioni ed elogiato l’alto senso civico ed il coraggio dimostrati nel rivolgersi alla Polizia di Stato e nel non aver ceduto alle minacce ricevute, mettendo a rischio la propria incolumità.
Nell’occasione, il questore ha voluto consegnare all’imprenditore un libro su San Michele Arcangelo, Patrono della Polizia di Stato, anche in segno di vicinanza degli uomini in divisa a tutti coloro che sono vittime di reato.
Intanto verrà fissato probabilmente in queste ore l’interrogatorio di garanzia dei 3 indagati.
Due, un 49enne di Campomarino con precedenti penali e il pluripregiudicato campano già implicato nella ‘guerra di Scampia’, attualmente si trovano rinchiusi nel carcere di Larino. Entrambi, per altro, sono positivi al Coronavirus, per cui sono in fase di valutazione le modalità con cui il gip procederà all’interrogatorio. Il terzo indagato, un imprenditore di Sant’Elia a Pianisi ‘mandante’ dell’estorsione che ha ingaggiato i due pregiudicati per ottenere un credito di 100mila euro (per altro inesistente), si trova invece agli arresti domiciliari.

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