Al momento sono 28 i comuni che risulta abbiano inviato la propria adesione al ‘bando borghi’ – quello che premierà una sola idea progettuale in regione con la sostanziosa cifra di 20 milioni di euro – ma il numero sembra destinato ad aumentare posto che ancora non vengono ‘scaricate’ tutte le domande inoltrate. Ma, stando ai numeri odierni, l’esatta metà delle candidature è localizzata in provincia di Isernia. Grande attenzione è stata quindi riservata al bando, come prevedibile. E tante e diversificate le idee progettuali per la rinascita di luoghi spopolati, dimenticati e abbandonati che saranno al vaglio della commissione appositamente costituita il 16 febbraio scorso.
Ad oggi le domande già protocollate sono quelle inoltrate da Agnone, Capracotta, Castel del Giudice, Castel San Vincenzo, Cerro al Volturno, Colli a Volturno, Frosolone, Macchiagodena, Pesche d’Isernia, Pietrabbondante, Roccamandolfi, Sesto Campano, Pescopennataro, Rocchetta a Volturno: sono questi, al momento, i 14 pretendenti per quella che sembra essere una opportunità più unica che rara di riqualificazione e resistenza, motivo per il quale potrebbero essere molti di più i comuni che hanno inviato la propria candidatura per la manifestazione d’interesse al bando “Attrattività dei borghi”, linea di azione A del Piano nazionale di ripresa e resilienza nell’ambito Turismo e Cultura. Con determinazione numero 23 del 16 febbraio, poi, il direttore del Primo Dipartimento della Presidenza della Giunta regionale ha composto la commissione che valuterà i progetti, frutto di un lavoro di confronto e di sintesi, di coinvolgimento di enti, parti sociali, imprenditori e stakeholder. L’avviso pubblico, contenuto con la delibera di giunta regionale numero 21 del 21 gennaio scorso, era rivolto ai Comuni per consentire la selezione di un progetto pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi a rischio abbandono o abbandonati, caratterizzati da un indice di spopolamento rilevante. Al direttore del Primo Dipartimento il mandato di nominare la commissione di valutazione, ovviamente di alto profilo tecnico, per la disamina e la valutazione comparativa dei progetti. Alla società in house Sviluppo Italia Molise Spa il compito di svolgere le funzioni di segreteria tecnica nell’ambito del procedimento.
Requisiti indispensabili per i componenti della commissione, come specificato nella delibera di «la comprovata competenza finalizzata al recupero del patrimonio architettonico, culturale e ambientale per il rafforzamento dell’attrattività dei borghi e dei centri storici di piccola dimensione, anche con capacità volte alla risoluzione di disagio socio economico, per la rigenerazione del patrimonio edilizio storico, pubblico e privato, per il restauro di beni culturali per la riqualificazione degli spazi pubblici e per la qualità del paesaggio, la rivitalizzazione del tessuto economico locale». A tali competenze professionali inoltre è affidato anche lo studio di fattibilità con particolare riguardo agli aspetti gestionali e di impatto occupazionale dell’iniziativa in ambito comunale e nell’ambito territoriale di più vasto riferimento. Il direttore del Primo Dipartimento, il 4 febbraio scorso, in ragione dell’elevata professionalità richiesta per l’espletamento delle attività della Commissione ha richiesto la disponibilità all’architetto Mauro Ciampa, alla professoressa Ilaria Zilli, al professore Nicola Bellini e alla dottoressa Flavia Barca che hanno accettato. La commissione dovrà cominciare in tempi brevissimi a valutare i progetti: stabilito anche il singolo compenso che non supererà i 10mila euro.
ppm

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