Una situazione invivibile, accettata e subita solo per quell’amore incondizionato che ogni madre nutre per i propri figli. Che fa sopportare anche l’insopportabile, anche la violenza. Verbale, fisica, psicologica.
E probabilmente è andata così anche per quella mamma di Macchiagodena, vessata dal proprio figlio. Violenze quotidiane alle quali hanno messo fine i Carabinieri che, a seguito di una indagine accurata, hanno accertato il clima insostenibile che si respirava fra quelle quattro mura. Dove la mamma era la vittima delle condotte persecutorie del figlio, come hanno documentato i militari della stazione di Macchiagodena.
Paura e terrore alle quali ha messo fine il gip del Tribunale di Isernia che ha disposto, per l’uomo, la libertà vigilata e l’obbligo di dimora in una comunità di recupero.
I carabinieri della locale stazione hanno dato esecuzione al provvedimento nelle scorse ore, dando seguito appunto alle disposizioni dell’ufficio del giudice per le indagini preliminari basate sugli esiti delle indagini condotte dagli stessi militari che, come detto, hanno documentato una serie di condotte persecutorie messe in atto dall’uomo nei confronti della madre.
L’autorità giudiziaria, considerando l’uomo socialmente pericoloso e ritenendo che sussistessero nei suoi confronti gravi indizi di colpevolezza, ha adottato le misure eseguite ieri: l’uomo, quindi, dopo le formalità di rito, è stato accompagnato in comunità.

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