ISERNIA. Terzo lotto della Fresilia: scaduto il termine indicato dalla Regione Molise per terminare l’iter autorizzatorio senza il quale non si può andare avanti. E quindi rispettare la tabella di marcia sulla quale la Provincia di Isernia, Ente attuatore dell’infrastruttura stradale definita strategica, potrebbe rischiare di trovare l’ennesimo ostacolo. E, come è noto, il rischio – reale – è quello di dover rinunciare (almeno immediatamente) alla realizzazione dell’infrastruttura che collegherebbe Trignina e Bifernina e consentirebbe alle aree interne del medio e alto Molise di poter usufruire di una viabilità alternativa e maggiormente utile per raggiungere il capoluogo di regione e l’Abruzzo. Perché quei fondi, circa 40 milioni, sarebbero riprogrammati su altre opere per evitare di doverli rimandare indietro.
È arrivata all’attenzione della struttura tecnica della Provincia di Isernia, proprio a margine di quella che è una scadenza fissata dall’Ente Regione, la richiesta di integrazione di documenti da parte dell’Arpa.
Richiesta che al momento sarebbe in fase di valutazione da parte della struttura preposta dell’ente di via Berta che, però. potrebbe anche non ritenerla necessaria.
Quello che doveva essere il punto di ripartenza, quindi, è sostanzialmente ancora un punto fermo. Ad oggi non c’è alcun provvedimento autorizzatorio. E la conferma arriva proprio dal presidente della Provincia di Isernia, Alfredo Ricci.
«Ovviamente attendiamo dalla Regione il procedimento di autorizzazione nel quale si fanno convergere tutti i pareri. Al momento abbiamo ricevuto, qualche giorno fa, una richiesta di integrazioni documentali da parte dell’Agenzia per la protezione ambientale. L’ultimo giorno di marzo era stato individuato dalla Regione come termine per concludere il procedimento ma non è un problema se è questione di giorni. L’importante, come ho sempre detto., è arrivare a destinazione. E mi auguro – sottolinea il presidente Ricci, raggiunto ieri pomeriggio al telefono – che ognuno faccia il proprio lavoro, il proprio dovere, come purtroppo non è accaduto in passato, per centrare l’obiettivo. Ma, al di là delle cose che abbiamo ascoltato nei mesi scorsi, delle dichiarazioni e delle interviste, ad oggi noi non abbiamo ricevuto alcun atto che consenta la prosecuzione dell’iter».
Nella nota arrivata da via Genova in via Berta alla fine di settembre del 2022, quei 39 milioni, 490mila 415,80 euro appostati per il terzo lotto della Fresilia, per il IV Dipartimento, erano da ritenersi «liberi alla programmazione». Stante l’impossibilità di poter rispettare le tempistiche imposte, in pratica, meglio riprogrammarli che perderli. Una nota che ovviamente aveva mandato in fibrillazione gli Enti coinvolti, le amministrazioni che avrebbero potuto beneficiare dei vantaggi offerti dalla realizzazione dell’infrastruttura, le comunità interessate, le imprese e le aziende del territorio.
In Provincia, però, l’ipotesi di rinunciare al terzo lotto della Fresilia non era (e non è) assolutamente percorribile. E, ad inizio ottobre 2022, dall’ente di via Berta è partita la nota che riapriva una partita che sembrava ormai persa.
«Lette le motivazioni a supporto di tale comunicazione e rilevato, in particolare, che esse si basano sulla ritenuta impossibilità da parte della Provincia di Isernia (soggetto attuatore) di rispettare “il termine del 30 giugno 2023 fissato per il raggiungimento dell’obbligazione giuridicamente vincolante con la conseguente perdita delle risorse”», assumendo che l’iter per il rilascio del parere autorizzatorio potrà concludersi non prima del 30 marzo 2023 e quindi le acquisizioni di autorizzazioni e permessi previste per il 30 settembre 2022, slittano di sei mesi e vengono fissate al 30 marzo 2023, «la previsione della stipula contratto indicata nel crono programma al 30 giugno 2023 deve necessariamente adeguarsi alla cadenza temporale del 31 dicembre 2023».
Da via Berta ricordavano che «lo slittamento dei tempi di conclusione del procedimento non è dipeso dalla Provincia di Isernia, ma è fisiologicamente connesso alla complessità del procedimento stesso», quindi in considerazione che la data del 30 marzo 2023 risulta essere quella ultima per la conclusione del Paur (il provvedimento autorizzatorio unico regionale, ndr), è comunque confermato il termine per il raggiungimento dell’obbligazione giuridicamente vincolante (nei confronti dell’operatore economico aggiudicatario dell’appalto integrato per la realizzazione dell’opera) al 30 giugno 2023».
La Provincia è, ovviamente, ancora in grado di rispettare quel termine per il raggiungimento della obbligazione giuridicamente vincolante. E, al momento, serve il provvedimento autorizzatorio unico regionale.
Un’opera attesa da oltre 30 anni, «riconosciuta dall’intera comunità istituzionale regionale (Regione, Provincia, Comuni), oltre che dagli operatori economici, dalle associazioni e dai cittadini interessati, strategica ed indispensabile allo sviluppo del territorio e del tessuto socio-economico della Provincia di Isernia e dell’intera Regione, come tal irrinunciabile» si legge nel documento partito ad inizio ottobre da via Berta e arrivato in via Genova a Campobasso.
«Fermo restando che e valutazioni finali in ordine alla programmazione e assegnazione delle risorse competano agli organi di indirizzo politico-amministrativo della Regione – scrivevano dalla Provincia – che già con delibera di Giunta Regionale n. 115 del 12 aprile 2019, adottata sulla scorta del progetto preliminare già all’epoca redatto e agli atti della stessa Regione, come anche negli atti successivi, hanno stabilito che il completamento della F.V. Fresilia vada realizzato con il tracciato “in direzione Sprondasino”, così vincolando il soggetto attuatore a progettare l’opera esclusivamente secondo tale indicazione specifica di tracciato», da via Berta hanno quindi trasmesso il cronoprogramma dettagliato delle fasi attuative dell’opera e la scheda di monitoraggio. Chiedendo, specificatamente, alla Regione di non dare seguito alla comunicazione del direttore del IV Dipartimento (quello con il quale si annunciava la riprogrammazione dei fondi, ndr) e di adottare ogni atto e iniziativa riguardanti l’attivazione di procedimenti ed endoprocedimenti di competenza regionale per consentire il sollecito avanzamento e la tempestiva conclusione del procedimento regionale di Paur.
Provvedimento autorizzatorio unico regionale, al momento, non pervenuto.

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