Quattordici anni fa, con il dolore che si confonde con i ricordi e con il peso, ancora devastante, delle assenze.
Quattordici anni fa, nella notte tra il 5 e il 6 aprile 2009, alle 3.32 il terremoto de L’Aquila portò via sei molisani.
Persero la vita Ernesto Sferra, Luana Paglione, Danilo Ciolli, Vittorio Tagliente, Michele Iavagnilio e Elvio Romano.
La prima ad essere estratta dalle macerie fu proprio Luana, 40enne originaria di Capracotta, rimasta sepolta dalle macerie della sua abitazione a Onna: salvi il marito e la figlia di quattro anni La giovane donna rimase vittima del crollo della sua abitazione. Ernesto Sferra, 80 anni, nato a Carovilli ma da sempre residente a Forlì del Sannio, la seconda vittima: l’uomo aveva deciso qualche mese prima della tragedia di trasferirsi a casa della figlia e del genero a L’Aquila.
Il corpo di Danilo Ciolli, terza vittima molisana del sisma, venne estratto da cumuli di macerie il 7 aprile: 25 anni, di Carovilli, Danilo si era trasferito nel capoluogo abruzzese per studiare. Era iscritto al corso di Fisioterapia e quel fine settimana sarebbe dovuto tornare in Molise. All’ultimo momento aveva cambiato idea, per via di un incontro con uno dei suoi insegnanti. A Carovilli suonava in un gruppo musicale. Amava i Pink Floyd e Giorgia. Nel suo taccuino, Danilo annotava i testi delle sue canzoni preferite, i suoi pensieri e alcune citazioni. Dopo il ritrovamento del corpo di Danilo, si continuò a scavare, sperando di riuscire a strappare dalle macerie gli altri tre giovani dispersi. Ore di angoscia e poi l’epilogo, drammatico. Anche per Vittorio Tagliente, Elvio Romano e Michele Iavagnilio, non ci fu niente da fare.
Il corpo senza vita di Vittorio Tagliente, 25enne di Isernia, venne estratto la mattina dell’8 aprile dalle macerie di un edificio di via Sant’Andrea, nel centro de L’Aquila. Vittorio si era trasferito in Abruzzo insieme al suo amico Michele Iavagnilio. Studiava Ingegneria gestionale. Il giorno successivo, il sottile filo di speranza al quale i familiari, la città di Bojano e tutti i molisani si aggrappavano si spezzò quando il corpo di Elvio Romano, studente di Ingegneria 24enne, venne riconosciuto dal papà Bartolomeo e dallo zio. Infine, dopo quattro lunghissimi giorni di ricerche, anche il corpo senza vita dell’isernino Michele Iavagnilio venne estratto dalle macerie. Michele viveva nel capoluogo di regione abruzzese da diversi anni. Nel 2007, dopo la laurea, aveva cominciato a lavorare come operatore presso il centro che assiste bambini e ragazzi con autismo gestito dalla fondazione «Il Cireneo» Onlus.
Sorrisi e vite spente per sempre da una violentissima scossa di terremoto che travolse i destini delle 309 vittime, degli oltre mille e 600 feriti. Che cambiò per sempre la vita di chi li amava e che ancora oggi avverte ancor più lancinante il dolore dell’addio.
Ferite che sanguinano sempre, con le quali si prova a convivere ormai da 14 anni, che non conosceranno mai la guarigione.
Le celebrazioni per la commemorazione dei 14 anni da quella terribile notte cominceranno oggi. Alle 18 la santa messa nella chiesa delle Anime Sante presieduta dal cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo metropolita dell’Aquila, in suffragio delle 309 vittime del sisma del 2009 con lettura dei nomi durante la preghiera eucaristica. Animerà la liturgia il coro del Conservatorio Casella. Alla celebrazione parteciperà il presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni.
Alle 19.30 Cantata di Bach eseguita dal Conservatorio Casella. Attesa e sempre commovente la fiaccolata che illuminerà il capoluogo, promossa dal Comitato familiari delle vittime, in collaborazione con il Comune.
Il percorso si snoderà lungo via XX Settembre, con breve sosta di fronte la Casa dello studente e si concluderà al Parco della Memoria. Lì, la ricercatrice turca Cansu Sonmez, dottoranda al Gssi, accenderà il braciere della memoria, prima che vengano scanditi i nomi delle vittime. Certa la partecipazione del sottosegretario Luigi D’Eramo, probabile quella dei sottosegretari Emanuele Prisco e Fausta Bergamotto.
Alle 3.32 il rintocco dei 309 colpi della campana del Suffragio in piazza Duomo.
Il 6 aprile, alle 9, verrà deposta una corona di fiori di fronte la casa dello studente e alle 11, al Parco della memoria, l’incontro «Memoria e futuro» aperto a studenti e cittadini.
Alle 16.30 al Ridotto sarà presentato il docufilm «Le crepe della giustizia» a cura di Federico Vittorini, Rita Innocenzi, Matteo Di Genova, Agnese Porto, Alessandro Tettamanti, Stefano Ianni. Alla presentazione interverranno il giudice Marco Billi, la psicoterapeuta Ilaria Carosi, il giornalista Alberto Orsini, lo scrittore Alessandro “Chiappanuvoli” Gioia, il magistrato Claudio Di Ruzza ( procuratore presso il Tribunale dei Minorenni a Campobasso), il medico Vincenzo Vittorini e la senatrice Ilaria Cucchi.
Alle 18 Santa Messa sempre nella chiesa delle Anime Sante presieduta dal vescovo ausiliare dell’Aquila, monsignore Antonio D’Angelo, con il rito della lavanda dei piedi a 12 ragazzi nati tra il 2009 e il 2010 appartenenti al cammino di iniziazione cristiana della parrocchia San Marco Evangelista o del gruppo scout Agesci L’Aquila 3. Durante la funzione ci sarà un momento per ricordare tutti i bambini e i giovani morti a seguito del sisma. Alle 20 previsto un momento di preghiera all’Altare della Riposizione.

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