Centinaia di studenti delle scuole superiori della provincia sono scesi in piazza, ieri mattina, per rivendicare il diritto alla salute, sempre più compromesso dalla situazione critica che vive la sanità regionale.
E che si paventa in maniera particolare sul territorio della provincia di Isernia dove le notizie che riguardano lo stato di salute del Veneziale non sono affatto rassicuranti da troppo tempo. Dallo stallo ormai cronico che si registra al Pronto soccorso alla carenza di medici che attanaglia quasi tutti i reparti, dalla carenza di posti letto alle sospensioni dei servizi e dei ricoveri: ultimi in ordine di tempo la Medicina nucleare, reparto chiuso nel marzo di un anno fa per lavori che ne avrebbero dovuto consentire la riattivazione a breve scadenza, e la Psichiatria.
Gli studenti hanno attraversato in corteo la cittadina fermandosi poi in piazza Stazione. Per il sindaco Piero Castrataro, che ha partecipato al momento di riflessione che è seguito al corteo, si è trattato di «un grande esempio di consapevolezza e di partecipazione alla vita pubblica e sociale.
Grazie ragazzi – il commento del primo cittadino -per aver fatto sentire la vostra voce e per esservi resi protagonisti di una battaglia che coinvolge ognuno di noi».
Gli studenti della provincia hanno accolto l’iniziativa proposta dal Isis Majorana-Fascitelli circa una settimana fa. Una grossa rappresentanza è arrivata anche da Venafro, dove l’ospedale, da tempo, ha visto una drastica riduzione dei servizi.
Il corteo, come riporta l’Ansa, si è formato in Corso Risorgimento e ha raggiunto la stazione ferroviaria per in sit-in nel corso del quale i ragazzi hanno raccontato la loro esperienza, diretta e indiretta, di malasanità dovuta al drastico dimensionamento delle strutture ospedaliere pubbliche e la conseguente riduzione delle prestazioni erogate.
Tra i manifestanti, oltre al sindaco, anche gli amministratori comunali e il presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Isernia, Fernando Crudele.
Gli studenti hanno infatti espressamente richiesto un intervento del presidente, Fernando Crudele: l’Ordine dei medici è da sempre in prima linea a difesa della sanità pubblica e a tutela del principio costituzionale fissato all’articolo 32.
«Un principio – ha ricordato giorni fa il presidente Crudele – distante anni luce dalle idee di chi vorrebbe trasformare le cure ai cittadini in una merce».
E si è fondata proprio su questo assunto la manifestazione degli studenti, che hanno ribadito a gran voce come la sanità sia un diritto e non profitto.
«Negli ultimi mesi – hanno scritto in una nota i ragazzi – noi studenti siamo diventati consapevoli della triste situazione sanitaria in cui versa la nostra regione e soprattutto la nostra provincia. L’ospedale di Isernia, in particolare, è in condizioni disastrose, con carenza di personale e con la prospettiva quasi sempre più certa di un’imminente chiusura di altri reparti».
I portavoce degli istituti Cuoco-Manuppella, Fermi-Mattei, Majorana-Fascitelli, hanno avanzato, nel corso del dibattito in piazza Stazione, alcune proposte: assistenza sanitaria garantita dalle strutture pubbliche e solo successivamente supportata dalle quelle convenzionate, servizi capillari sul territorio garantiti da medici assunti a tempo indeterminato e reparti aperti e funzionanti. Ultimo, l’istituzione di un servizio di Pronto soccorso presso il Neuromed.

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